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1968-2018: Cinquant’anni dopo a parlare di giovani

In una provincia come l’Irpinia e in un Paese come l’Italia sempre più prive di giovani, ritorniamo a parlare di giovani e con i giovani, questa sera, a Torella dei Lombardi, presso il Castello “Ruspoli – Caracciolo”, con il sindaco Amado Delli Gatti, il direttore del “Quotidiano del Sud” Gianni Festa, il giovane cantautore Gianpaolo Faia (ore 18.30-1930).

Sarà l’occasione anche per una prima presentazione del libro collettivo curato da chi scrive e Gianni Festa “Il ’68 degli Irpini. La città, gli studenti, i partiti, la Chiesa” (per i tipi della Delta 3 edizioni di Silvio Sallicandro), e per la presentazione dell’opera del giovane songwriter Gianpaolo Faia “Vuoto sincronizzato”.

Gli anniversari sono fatti per ricordare, per riflettere, per avere la possibilità di stabilire un bilancio e partire dal passato per comprendere il percorso, che abbiamo da compiere, per analizzare i limiti della nostra storia senza giudicare, ma per la giusta necessità di sapere. Il ’68 necessita di una riflessione, oggi ancora più impellente, perché tanto della contemporaneità è frutto di quell’anno cruciale.

E proprio perché sul ’68 irpino manca un libro organico e sistematico abbiamo proposto ai lettori in questa primavera/estate del 2018 una serie di testimonianze sul lungo periodo della contestazione giovanile, che inizia intorno alla metà degli anni ’60 e dura per un buon decennio. E perché la memoria possa andare oltre la riflessione domenicale, i curatori hanno deciso di offrire ai lettori del “Quotidiano” una monografia sul ’68 irpino, edita per i tipi della Delta 3 edizioni di Silvio Sallicandro (che ringraziano per la grande disponibilità), che sarà distribuito a partire da settembre insieme al giornale, e che sarà accompagnato da una mostra evento, che dall’estate ci accompagnerà sino all’inverno 2019.

Il libro, a cura di Gianni Festa e Paolo Saggese, dal titolo “Il ’68 degli Irpini. La città, gli studenti, i partiti, la Chiesa”, raccoglie articoli e saggi editi e inediti, tratti dal “Corriere dell’Irpinia” e dalla “Tribuna dell’Irpinia” degli anni passati, con scritti di Antonio La Penna, Antonio Di Nunno, Gianni Festa, Domenico Gallo e altri testimoni di quel decennio: Franco Festa, Nino Lanzetta, Giuseppe Iuliano, Rodolfo Salzarulo, Antonio Spina, Gaetana Aufiero.

Un primo capitolo è dedicato alla città di Avellino, alla situazione socio-culturale-politica di quegli anni.

Un secondo capitolo riguarda i giovani del Liceo “Mancini” e “Colletta” di Avellino, il Classico “Pascucci” di Dentecane, il “De Sanctis” di Sant’Angelo dei Lombardi, e quindi le ragazze, che in quegli anni per la prima volta fecero ingresso nelle austere aule in cui si studiano i classici greci e latini.

Un’altra serie di interventi è incentrata sulla discussione in seno alla Chiesa e alle novità rappresentate anche dal nuovo protagonismo dei giovani, che vide in prima linea in vario modo don Michele Grella e padre Pio Falcolini, e che ebbe risvolti di carattere anche giudiziario.

Un altro aspetto di particolare rilievo riguarda la discussione all’interno dei partiti politici, nonché la lacerante azione dell’allora Ministro della Pubblica istruzione Fiorentino Sullo, le cui clamorose dimissioni scossero non solo la politica irpina, ma persino quella nazionale.

Nel tracciare un quadro di quegli anni, Domenico Gallo scrive: “Prima abbiamo parlato del presepe, ma io vorrei parlare di un’altra esperienza concomitante, la contestazione del natale consumistico effettuata da un gruppo di giovani nella vigilia del Natale ‘68. Ricordo una manifestazione assolutamente inusitata, un seat-in lungo il Corso, all’altezza della Standa in cui alcuni giovani ed un giovane francescano, padre Pio Falcolini, innalzarono alcuni cartelli in cui si contestava la riduzione del Natale ad evento commerciale, il Natale consumistico, appunto, e si richiamavano alcuni versetti del Vangelo. Non si trattava di una manifestazione di integralismo religioso, di una contestazione dei costumi corrotti in nome della purezza della fede. No, quella manifestazione, così ingenua, metteva il dito su una piaga del nostro tempo, che nel frattempo è cresciuta e si è allargata a dismisura, la cultura del consumismo. Quella sub-cultura che trasforma il consumo, da mezzo (da strumento per la realizzazione dei bisogni della persona) in fine. Che trasforma il consumo in un idolo, in un mito da perseguire a prezzo della dignità e della libertà morale, destituendo di senso l’avventura umana. Che, in campo politico, da cittadini ci ha trasformato in consumatori di consenso politico, che oggi viene acquistato, in confezioni preconfezionate, al supermarket dei media. Una sub-cultura che oggi è arrivata all’apice, al punto che chi è più ricco diventa un idolo e si trasforma in leader politico osannato dalle folle, proprio per la sua ricchezza”.

 

Del songwriter di successo Gianpaolo Faia, laureato in Scienze e Tecnologie della Comunicazione (La Sapienza) con un master in Music Business (LUISS Business School), che dialogherà con noi sul ’68, è opportuno riportare il suo stesso racconto: “Voci di popolo raccontano che, neonato, ad ogni risveglio tirassi la cordicella del carillon per ascoltare la musica. Quello è stato il momento in cui ho realizzato quale fosse il modo più divertente per giocare con il mondo: creare. L’atto creativo è un’esigenza dalla quale non posso fuggire: un percorso tortuoso (importante l’esperienza con i Plasmodium, mia vecchia band) sfociato in “Vuoto Sincronizzato”, il mio primo album solista. Il disco è la sintesi di ciò che penso, di ciò che vorrei o volevo fosse stato: una babele di suoni dall’anima rock imbrigliati in un circuito elettronico.”

Dicevamo, cantautore di successo. Infatti, il singolo “Un corpo davanti”, uscito il 13/4, può vantare più di 80.000 views su YouTube e la vetta nelle classifiche Alternativa/Indie Play Store per più di un mese, mentre l’album “Vuoto Sincronizzato” (fuori il 18/5) si è piazzato al 1° posto assoluto Play Store Italia, 1° posto Alternativa/Indie Play Store (per oltre due mesi), 1° posto Alternativa/Indie Itunes e top 10 in classifica generale Itunes (al 23/5/2018).  In classifica FIMI, al 62° posto (18/5-24/5). Inoltre, il singolo “Un corpo davanti” è al 9° posto per rotazione radio in Italia tra gli artisti esordienti (al 26/6/2018, classifica Radio air play).

Il 20 giugno l’album viene presentato in concerto a “Le Mura”, locale di riferimento per la scena live ed indipendente romana. Il 28 luglio FAIA apre il concerto di Francesco De Gregori al Verteglia Mater/Foodstock (AV).

Il disco è autoprodotto con la collaborazione de “La Clinica Dischi” (Milo Manera e Leonardo Lombardi), scritto e suonato FAIA (voci, tastiere e programmazioni), con l’insostituibile presenza di Angelo Prudente (basso), l’amico Vittorio Vigilante (chitarre) e Giacomo Lomasti (chitarre); hanno inoltre collaborato Giuseppe Coglitore e Manuel Maccarone (batterie).

Registrato e mixato presso La Clinica Dischi (Leonardo Lombardi) e masterizzato presso AEMME Studio di Salvatore Addeo.

Dunque, con Gianpaolo (che è stato anche mio alunno presso il Liceo classico di Nusco), discuteremo di tutto questo, del suo rapporto con la cultura del 68, di quanto è rimasto di quelle speranze e illusioni. Ma parleremo anche delle speranze e dei sogni dei giovani di oggi, che avrebbero bisogno solo di essere ascoltati.

Paolo Saggese

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