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42 anni fa l’omicidio Dalla Chiesa. L’Arma dei Carabinieri: un’esistenza al servizio della collettività. Mattarella: servitore esemplare

Prefetto a Palermo da poco più di tre mesi, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa viene ucciso il 3 settembre 1982 con la moglie Emanuela Setti Carraro, raggiunti da raffiche di kalashnikov.Stessa sorte per l’agente di scorta Domenico Russo, che li segue a bordo di un’altra macchina.

Il generale Dalla Chiesa è stato una figura di spicco delle istituzioni italiane e il suo omicidio, compiuto dalla mafia alle 21:15 del 3 settembre 1982, a Palermo, è stato uno dei momenti più drammatici della storia repubblicana.”Con il suo supremo sacrificio, il “nostro Generale” ha sublimato- sottolinea l’Arma dei Carabinieri-  un’esistenza interamente spesa al servizio della collettività. La via da lui tracciata rimarrà indelebile”.

“Ogni giorno – sottolinea il Capo dello Stato -, nei diversi contesti, donne e uomini della Magistratura, delle Forze dell’ordine, della Pubblica amministrazione, del mondo dell’impresa e del lavoro, contribuiscono, con il loro apporto, a tenere alta la guardia, a contrastare e denunciare prevaricazione e violenza, a riconoscere e sventare modalità nuove e insidiose di infiltrazione criminale. Il coinvolgimento della scuola, degli altri ambiti educativi, dei mezzi di comunicazione, è essenziale affinchè sempre più si affermi una cultura diffusa della legalità, che rigetti ogni forma di compromesso con la mentalità mafiosa, rafforzando democrazia, sviluppo, coesione sociale. Con questi sentimenti, rivolgo un commosso pensiero alle famiglie Dalla Chiesa, Setti Carraro e Russo, esprimendo i sentimenti di solidarietà e di vicinanza della Repubblica”.

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