Nasce dalla volontà di salvaguardare il patrimonio rappresentato dalla memoria del territorio l’Archivio Audiovisivo Irpino, inaugurato questa mattina presso il Palazzo della Cultura, già sede della Biblioteca Provinciale “S. e G. Capone”, della Mediateca e del Museo.
“Stiamo investendo con forza sulla cultura, malgrado i fondi regionali siano spesso insufficienti. L’archivio, che riunisce storie private dei nostri genitori e antenati a partire dai ricordi custoditi nelle nostre case, vuole essere uno strumento per tramandare il nostro passato alle nuove generazioni e raggiungere anche chi vive all’estero nel segno della centralità che riveste il turismo delle radici”
Un servizio che si affianca anche agli interventi programmati per il rilancio della struttura “dal nuovo ingresso, all’area ristoro per i ragazzi, fino alla biblioteca moderna. I fondi regionali destinati alla cultura sono pochi e spesso non bastano ma vogliamo continuare a investire”
È Luigi Cuomo, referente dell’Archivio, a spiegare i dettagli “L’archivio nasce dalla volontà di raccogliere, digitalizzare e restituire al pubblico materiali privati e familiari, in un costante dialogo con il presente così da costruire una memoria collettiva. Si tratta di un patrimonio che può costituire un documento prezioso per uno studio antropologico e sociologico, anche a partire dai filmini di famiglia, dagli abiti degli anni ’60 ad antichi riti e ricette. Abbiamo già raccolto molto materiale. Vogliamo fare sì che questi frammenti di vita possano continuare a raccontare storie e insieme il passato di una terra”
Una sfida, quella lanciata dalla Biblioteca Provinciale, impreziosita dalla collaborazione con il Laceno d’oro. È Nunzio Cignarella, vicepresidente del Circolo ImmaginAzione, a spiegare come “Il cinema del reale proposto dal Laceno d’Oro nasce dallo stesso desiderio dell’archivio: raccontare e conservare la realtà. Ecco perchè metteremo a disposizione anche il nostro patrimonio – film, materiali d’archivio, fotografie del pubblico, incontri con registi – per arricchire il fondo provinciale. Ad Avellino esiste un tessuto culturale ricchissimo ma spesso ciascuna iniziativa resta chiusa nella propria autoreferenzialità. Mentre è fondamentale collaborare”




