Corriere dell'Irpinia

A Lacedonia una svolta per la Campania interna, dalla sfida per l’accoglienza ai pericoli dell’autonomia differenziata

E’ stata l’occasione per una riflessione su aree interne e riequilibro demografico dei comuni campani il confronto “Una svolta per la Campania interna” promosso dal centro studi Nicola Vella a Lacedonia.  A portare il proprio confronto alla riflessione Alessandro Caramiello, presidente dell’intergruppo parlamentare Sviluppo Sud, Enzo Coronato, presidente della fondazione convivenza Vesuvio, Giovanni Barretta, economista, Luca Antonio Pepe, direttore Centrosud24, Giulio De Angelis, vicepresidente nazionale Federcomated. A introdurre l’incontro il sindaco di Lacedonia Antonio Di Conza, il sindaco di Monteverde Antonio Vella, Giacomo Rosa della Svimar, Rosanna Repole, presidente della città Alta Irpinia, Rosa D’Amelio, presidente del Centro Studi Nicola Vella, Pierluigi Aliperta in rappresentava del Comune di Terzigno. A introdurre e moderare il dibattito Aldo Vella, della commissione speciale interparlamentare emergenza Vesuvio.

Punto di partenza del dibattito la consapevolezza del ruolo strategico che possono rivestire Alta Irpinia e aree interne nell’evacuazione dei paesi vesuviani. “Per questi territori – ha spiegato Di Conza – la situazione di emergenza può rappresentare un’opportunità, con i paesi, pronti a trasformarsi in centri di accoglienza per le popolazioni del cratere. Si tratta – ha spiegato il sindaco – di circa 750.000 persone che, attualmente, in caso di calamità dovrebbero andare in Emilia Romagna. E le aree interne potrebbero giocare un ruolo fondamentale evitando di dirottare le popolazioni del cratere fuori regione. L’Alta Irpinia si può candidare come area di accoglienza e il contributo di ognuno di noi può essere determinante”.

Un impegno portato avanti dalla Fondazione Convivenza Vesuvio che si propone di promuovere gemellaggi con i Comuni vesuviani e di favorire lo studio, la ricerca e l’attivazione di strategie che possano esser recepite dagli Enti Locali nei progetti di pianificazione territoriale finalizzati ad una adeguata sostenibilità dei processi di delocalizzazione e di sviluppo. A illustrarlo Enzo Coronato che si è soffermato su un impegno che dura da 18 anni perchè le convenzioni per l’accoglienza dei paesi vesuviani, divenute norma nel piano di coordinamento territoriale della Campania, fossero approvate in Consiglio Regionale.

Caramiello si è soffermato, invece, sulla proposta di legge sulla possibilità di evacuare, in caso di calamità, la popolazione verso le aree interne della Campania, che attende di essere discussa in Parlamento e che vede promotori 53 parlamentari di diversi schieramenti “Ma è chiaro che a un processo dall’alto deve affiancarsi un impegno dal basso con il coinvolgimento di comunità locali e l’approvazione di accordi di programma tra Comuni e Fondazione, promuovendo dei veri incontri di accoglienza”. Repole si è soffermata sulle sfide portate avanti dalla Città dell’Alta Irpinia nel segno dell’unione tra i Comuni, che sola può garantire più forza agli interlocutori, la promozione di progettualità e il miglioramento dei servizi. Un obiettivo sulla cui importanza si è soffermato Aldo Vella “La Città Vesuviana e la Città dell’Alta Irpinia rappresentano strumenti importanti per rilanciare i territori”.

E’ stata quindi la presidente del Centro Vella D’Amelio a ricordare gli obiettivi del Centro studi che rivolge la propria attenzione alle aree interne, sull’esempio delle battaglie del sindaco Nicola Vella. Di notevole interesse l’intervento dell’economista Barretta che ha analizzato i possibili effetti dell’autonomia differenziata, ribadendo come rappresenti un pericolo per l’Unità e rischi di indebolire ancora di più le aree del Sud, immaginando strategie possibili per il riequilibrio demografico “Troppo spesso si finisce col dimenticare che lo stesso Mezzogiorno presenta una realtà diversificata, tra aree ancora più periferiche e territori meno svantaggiati, una differenza di cui bisognerebbe tenere conto nel promuovere qualsiasi idea di sviluppo”. A Giulio De Angelis il compito di soffermarsi sulle opportunità di investimenti nelle aree interne.

 

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