Corriere dell'Irpinia

Abbattimento pini della Scuola Enologica. Dello Iaco: “Intervento necessario. Piano del Verde strumento fondamentale”

Continuano gli abbattimenti dei pini della Scuola Enologica di Avellino. Nella mattinata sono stati estirpati due esemplari dei sette per i quali è previsto l’intervento, necessario per l’area a causa della precaria stabilità delle piante. In seguito alla caduta dello scorso lunedì del tiglio in via Tagliamento, Legambiente Avellino ha alzato l’attenzione sulla gestione del verde pubblico. A parlare è Antonio Dello Iaco, numero due dell’associazione ecologica irpina:

E’ iniziato l’abbattimento di due dei sette alberi sui quali si interverrà. Un intervento necessario per l’area poiché si tratta di piante che non hanno una buona staticità. Sono due anni che insieme alla Provincia stiamo seguendo questa vicenda. L’Ente ha portato avanti una serie di analisi attente e scrupolose, come le prove di trazione, che ha consegnato risultati oggettivi che hanno determinato l’intervento. Si parla di cinque pini domestici e due pini strobus. Nei mesi scorsi sono iniziate le cure contro le cocciniglia tartaruga su tutti gli alberi presenti nell’area, che sono più di 50, salvandoli da una morte certa. Si parla di esemplari piantati in occasione della costruzione di un cimitero monumentale degli alleati post Seconda guerra mondiale e hanno tra i 70 e 80 anni. Chiederemo alla Provincia il riconoscimento di questi alberi come monumentali e siamo in contatto per suggerire delle piante insieme ai nostri agronomi da innestare al posto di questi abbattuti. Non saranno pini domestici perché sono piante dalla gestione complicata“.

Come ricordato in questi giorni dal referente avellinese, il Comune di Avellino è in possesso del Piano del Verde, che va attuato: “L’ente del capoluogo ha un grande strumento che è quello del Piano del Verde, ed è una delle poche città in Italia ad averlo e la seconda al Centro Sud. Vuol dire prevedere fondi, stilare una programmazione e istituire la consulta ambientale grazie alla quale ci si può confrontare tra enti professionali e associazioni. Inoltre, prevedere nuove assunzioni integrando un agronomo in pianta stabile e stesso discorso vale per la Provincia perché servono professionisti che si occupino tutti i giorni del verde pubblico“.

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