Corriere dell'Irpinia

Abuso d’ufficio, ad Avellino per effetto della riforma Nordio stop ad oltre cento procedimenti

Arrivano le prime ripercussioni della riforma Nordio. In provincia di Avellino l’attuazione della riforma della giustizia voluta dal guardasigilli Carlo Nardio inciderà in modo considerevole. Senza la riqualificazione del reato in turbativa d’asta, peculato per distrazione o falso ideologico, oltre centro processi per abuso di ufficio pendenti davanti al Tribunale di Avellino andranno al macero. È l’effetto della riforma Nordio approvata in Parlamento nel Circondario giudiziario del capoluogo irpino che cancella definitivamente procedimenti prevalentemente a carico di amministratori e dirigenti della pubblica amministrazione.

La Procura guidata da Domenico Airoma, nella prospettiva dell’abrogazione del reato così come definito nell’articolo 323 del Codice penale, sin dall’inizio dell’anno aveva limitato l’apertura di fascicoli legati a presunti abusi in atti di ufficio. Alla base della decisione di cancellare/riformulare il reato, le statistiche che dimostrerebbero la debacle processuale dell’abuso di ufficio: nel 2021 su 4.745 procedimenti avviati sono stati archiviati 4.121 con soltanto 18 casi arrivati in dibattimento; 9 condanne davanti al Gup e 35 patteggiamenti; nel 2022 le archiviazioni sono state 3.536 su 3.928 procedimenti aperti.

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