Corriere dell'Irpinia

Ad Avellino letteraria Anzalone racconta le donne, la politica e l’amore: un sentimento che è atto di libertà

L’amore come attimo di eternità, come quintessenza dell’umano. Sono le tante declinazioni del sentimento amoroso a caratterizzare la raccolta di Luigi Anzalone “Annacarla e le altre”, Pensa edizioni, presentata ieri pomeriggio a Villa Amendola, nell’ambito della rassegna Avellino letteraria. E’ il direttore artistico Annamaria Picillo, introdotta dalla giornalista Daniela Apuzza, a fare gli onori di casa spiegando come la rassegna voglia essere uno spazio di confronto e socializzazione, un salotto letterario per mantenere vivo il tessuto culturale e sociale cittadino.

E’ quindi la giornalista del Corriere dell’Irpinia Ivana Picariello ad analizzare i temi della raccolta “I racconti si fanno viaggio nell’animo umano, ma anche ricostruzione attenta  di una pagina della nostra storia, narrazione delle battaglie condotte per conquistare la democrazia, dalla terribile stagione del fascismo alle speranze accese dal comunismo. Storie a cui si affiancano quelle tutte irpine, come la dolorosa pagina del terremoto dell’80. Un itinerario che si sofferma a lungo su Napoli, città amata da Anzalone, una Napoli che è magia ma è anche città violenta, per approdare all’Alta Irpinia e alla sua Flumeri. Fino a Parigi, altra città dell’amore, evocata nella raccolta. Sono tanti i modi di vivere l’amore che consegnano i personaggi. Fino all’omaggio a Merlene Dietrich, donna capace di precorrere i tempi, ambientalista, amata da uomini e donne, con la sua Lili Marlene che si fa simbolo di pace e racconta la possibilità di un mondo altro in un tempo segnato dall’orrore”. Quindi si sofferma sulla forza di un libro che offre uno spaccato dell’universo femminile “Sono le donne le protagoniste dei racconti che consegnano la verità sull’amore come ragione di vita, amore che mai offende e umilia”.

La scrittrice Emanuela Sica pone l’accento sulla natura polisemica dell’amore che viene fuori dal libro, attraversato dal filo rosso della politica e dall’amore non vissuto, un sentimento negato a causa delle convenzioni sociali o inteso come mancanza di amore. Una mancanza che si ricollega al mito dell’androgino, secondo cui ciascuno di noi è nato con una parte maschile e femminile, poi separate con violenza, tanto che ciascuno è condannato a cercare l’altra metà “E’ una raccolta – spiega Sica – che vagheggia l’amore non sporcato dal tempo, perchè non vissuto come nel caso di Abelardo ed Eloisa”.

E’ quindi il giornalista Franco Genzale a intervistare Anzalone, ponendo l’accento sui tanti elementi autobiografici che contraddistinguono la raccolta. Tocca, poi, ad Anzalone concludere l’incontro spiegando come questo libro nasca da racconti scritti in diversi momenti della vita, “Ho capito presto che l’amore è indefinibile, di qui il tentativo di evocarlo nei miei quattro libretti, da cui è scaturita la raccolta ‘Annacarla e le altre’, che racconta di un Amore e di una Gioventù vissuti nella bellezza dell’utopia, rimasta a dare un senso al mio essere anche dopo la caduta del comunismo”.

Per ribadire come “L’amore ha per me una dimensione intersoggettiva, poichè se ami veramente qualcuno questi non può non amarti, amore che ricomincia sempre nuovo e diverso”. Una raccolta che si fa anche tentativo di mettere in discussione stereotipi legati alla donna “Oggi le donne hanno dato prova della loro forza e del loro valore in tante professioni. Troppo spesso noi uomini ci sentiamo indeboliti da questa forza e finiamo per reagire con la violenza ma l’amore deve essere sempre un atto di libertà. Continuo a credere che solo quando l’uomo ha detto per la prima volta ti amo, il mondo è diventato più umano”

A impreziosire l’incontro le note della pianista Patrizia Tozza, dal Notturno di Chopin alla canzone Lili Marleen, per ribadire la centralità che la musica riveste nella raccolta

 

Exit mobile version