Corriere dell'Irpinia

Addio a Gaetano Di Vaio, l’abbraccio dello Zia Lidia: andavi più veloce di tutti con la mente e il cuore

Era stato più volte ospite in città nell’ambito delle rassegne di cinema promosse dallo Zia Lidia, fino a stabilire un legame forte con Avellino. Aveva adottato il coraggio di questo gruppo di sognatori, desiderosi di portare il cinema d’autore in Irpinia. Si è spento Gaetano Di Vaio, produttore, regista e attore napoletano, 56 anni, ricoverato in gravissime condizioni nell’ospedale di Giugliano dopo un incidente notturno a Qualiano: Di Vaio, per cause ancora in corso di accertamento da parte dei carabinieri, aveva perso il controllo dello scooter sul quale viaggiava di ritorno da un matrimonio ed è finito a terra, riportando serie lesioni. Era stato ricoverato in codice rosso e la prognosi è riservata. Stamattina hanno provato a risvegliarlo dal coma per verificarne le funzioni vitali, ma sono intervenuti due arresti cardiaci, di cui il secondo è stato fatale.

“Eri una delle poche persone – scrive Michela Mancusi dello Zia Lidia – su cui ho fatto sempre affidamento, perché andavi più veloce di tutti, con la mente e con il cuore. Per me, prima di tutto, un amico. È una storia bellissima la nostra che risale a quando accompagnata da Nicola Nardella mi presentai a te come una regista romana per rubare qualche scena di vita di Secondigliano. Tu ti prendesti tutta la scena e quel mio “film” si trasformò nel racconto in presa diretta di chi eri: un poeta, un militante, una persona viva, troppo intelligente rispetto agli altri.

Te l’ho sempre detto. Poi la storia si è ribaltata e della mia passione per la regia ne ho fatto un hobby, mentre negli anni tu sei stato non solo regista, ma filosofo, produttore, scrittore, consulente processuale, anche figura istituzionale. Da quel giorno a Secondigliano non ci siamo mai lasciati, mai persi di vista, sei rimasto nel tempo l’amico. Ritrovarsi puntualmente allo ZiaLidiaSocialClub, a Napoli o al Festival Di Venezia era l’occasione per ripeterci che esistono le persone vere, che possiamo crederci ancora, come nei progetti, come nei sogni, nella vita. Che un’idea non si separa mai dalla persona. Quell’idea di sviluppare un documentario sui campeggi chissà dov’è finita. Volevo chiedertelo Gaetano. Sai come sono curiosa. Lo sai quanto ne fossi entusiasta. Questa è la foto che lo racconta. Il sorriso è il mio, il selfie il tuo. Sarà anche vero che le idee non si separano dalle persone, ma ora il pensiero di separarsi da te è inaccettabile e dolorosissimo”

A rendergli omaggio anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca. “Addio a Gaetano Di Vaio, morto qualche giorno dopo un incidente stradale. Lo scrittore e produttore era molto amato dal pubblico per le sue doti artistiche, ma anche per la sua storia di riscatto umano e sociale. Dal carcere minorile e di Poggioreale ha saputo ritrovare la strada dell’arte e della legalità arrivando a produrre film e serie tv come “Napoli, Napoli, Napoli” di Abel Ferrara e “Gomorra, la serie”. Un abbraccio a familiari ed amici.”

56 anni, originario di Piscinola, quartiere nella periferia nord di Napoli, era finito da giovanissimo in carcere, aveva studiato ed aveva deciso di diventare operatore sociale. Di qui l’impegno di dare voce al disagio sociale e alla lotta alla criminalità. Prima in riformatorio, poi al carcere di Poggioreale, aveva scontato 7 anni senza arrendersi a un destino che sembrava già scritto. Quindi il sogno del riscatto diventato realtà, con la fondazione di due case di produzione, la Bronx Film e la Partnenope Pictures Entertainment, fino ad arrivare a Cannes, a recitare nel ruolo di ‘o Baroncino in «Gomorra – La serie», grazie anche alla frequentazione, ed alla collaborazione con Peppe Lanzetta, Nino D’Angelo, Abel Ferrara, Guido Lombardi, Giuseppe Gaudino, Luca Zingaretti, Valeria Golino. A piangerlo è anche l’Irpinia a partire dallo Zia Lidia Social Club, guidata da Michela Mancusi e dai nipotini che avevano imparato a volergli bene.

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