Corriere dell'Irpinia

Addio a Sandra Milo, il cordoglio dell’Irpinia. Quel premio alla carriera al festival “Corto e a capo”

Anche l’Irpinia piange la scomparsa dell’attrice Sandra Milo, più volte ospite in provincia, è spentasi nel sonno alla venerabile età di 90 anni, nella sua casa, circondata dai suoi cari, come aveva chiesto. Una delle sue ultime apparizioni in terra irpina era stata nel 2021 a Venticano al festival “Corto e a capo- premio Mario Puzo”, dove aveva ritirato il riconoscimento speciale alla carriera. A ricordarla con affetto il direttore artistico della rassegna Umberto Rinaldi “Abbamo appreso della notizia della scomparsa di , una donna speciale a cui abbiamo consegnato il Premio Speciale alla Carriera durante la settima edizione del #mapuff. Sandra Milo è stata un’ospite diversa, un’attrice che ha interpretato mille ruoli e che possedeva altrettante sfaccettature nel suo essere artista e donna: ci è rimasta nel cuore, anzi ha toccato il cuore di tutta la platea presente durante la sua intervista.
Attrice immensa per lo straordinario curriculum ma soprattutto una persona fuori dal comune per la sua capacità di trasmettere con empatia il meglio della sua esperienza personale e cinematografica. Di quella splendida serata ricorderemo il suo impegno civile, il suo entusiasmo, e un’ insolita sensazione di “esserci sentiti migliori” dopo averla ascoltata.
Siamo addolorati, ciao Sandra”.
Anche Pietro Rosato, alla guida della pro loco di Altavilla, ha voluto ricordare la sua partecipazione il 23 agosto del 1989 alla Festa del bambino “Ciao Sandra. E’ stato bello averti conosciuta”
A renderle omaggio anche il filosofo Luigi Anzalone “Il mito biondo ed esplosivo degli italiani, la Sandrocchia, storica attrice e amante di Federico Fellini, che ha recitato benissimo la parte di svampita che piace tanto ai maschi italiani e non ti fa odiare troppo dalle donne invidiose. Io l’ho molto amata per il modo meraviglioso in cui interpreta la parte di una tristissima e bellissima prostituta bruna, lei era bruna, nel film “Il generale della Rovere” di Roberto Rossellini. Lei ama un baro e un mascalzone, Vittorio De Sica, che la sfrutta, ma si riscattera’ sotto le mentite spoglie del generale della Rovere, accettando di morire fucilato nel carcere di San Vittore, pur di non rivelare chi e’ il capo dei partigiani.
Il racconto, meraviglioso, e’ di Indro Montanelli. Sandra Milo era una donna bellissima e molto intelligente che amava la vita e le cose belle”.
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