Corriere dell'Irpinia

“Con la cultura si mangia: Avellino città del cinema alla ribalta internazionale”. Gengaro chiama i giovani

“Nell’Eliseo l’amministrazione Festa non ci ha messo né un proiettore né  uno schermo. Quando è venuto ad Avellino, Antonio Piovani, compositore da premio Oscar, non ha trovato nessuno ad accoglierlo”.

Eppure, ricorda Antonio Gengaro,  Avellino poteva essere la città del cinema, lo è stata e può diventarlo. Perché se c’è una cosa che la contraddistingue è questa sua vocazione. Nel comitato elettorale del candidato sindaco del centrosinistra si ragiona del patrimonio intellettuale che caratterizza Avellino, e du come fare per metterlo a frutto rendendolo fruibile, utile, produttivo.

“Per l’amministrazione precedente la cultura era solo consumismo, per noi è una rete di saperi e di mestieri che lega il teatro Carlo Gesualdo al conservatorio Cimarosa, l’Eliseo all’università, Avellino al resto del mondo. Nei luoghi dove si fa cultura – dice Gengaro – le luci debbono essere sempre accese, le porte aperte alle nostre intelligenze giovanili.

Invece, l’amministrazione Festa, ha fatto propaganda con la cultura. Noi vogliamo fare di Avellino una vera città della cultura. Ed è possibile perché abbiamo anzitutto il Laceno D’Oro, una rassegna  internazionale battezzata da Pier Paolo Pasolini. Siamo la patria del cinema neorealista: non a caso intitolammo l’ex Eliseo a Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio, due padri nobili della critica cinematografica”.  E’ questo che ha in mente Gengaro.

“La cultura – avverte – non si fa attraverso una fondazione gestita in modo privatistico dal sindaco, ma affidandosi a persone di cultura e coinvolgendo i cittadini. Non dimentichiamo che l’Eliseo fu occupato dai giovani che rivendicavano uno spazio di aggregazione: ora deve tornare ad essere della comunità, delle associazioni. Perché la cultura è per i giovani emancipazione intellettuale, morale, sociale ed economica: solo così con la cultura si può anche onestamente mangiare”.

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