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Aree interne, mezzo milione di persone in meno in dieci anni

I passeggeri in partenza ed in arrivo per i 'ponti' di primavera all'aeroporto di Roma Leonardo Da Vinci a Fiumicino, 25 aprile 2024. ANSA/TELENEWS

Negli oltre 4mila Comuni delle “aree interne” vivono 13,3 milioni di individui, circa un quarto della popolazione italiana. Lo ricorda Il Fatto in un articolo dedicato all’ultimo Focus sulla demografia delle aree interne dell’Istat.
Viene messo in evidenza che negli ultimi dieci anni la popolazione residente nelle Aree interne è diminuita del 5% (da 14 milioni a 13 milioni e 300mila individui), mentre quella dei Centri dell’1,4% (da 46 milioni e 300mila a 45 milioni e 700mila).

In particolare, le aree interne del Sud dal 2014 hanno perso in totale il 6,3% della popolazione (483mila individui), il Centro il 4,3% e il Nord il 2,7% (oltre centomila persone per entrambi).

Il fenomeno dello spopolamento delle aree interne si spiega da una parte con la dinamica sfavorevole di morti e nascite a spiegare questi numeri, dall’altra con l’emigrazione tanto interna che esterna.

In venti anni le aree interne hanno perso quasi 200mila residenti a favore dei centri italiani: il 46,2% delle partenze origina dal Sud, il 34,1 dal Nord, il 19,7% dal Centro.

L’emigrazione è diretta soprattutto alle città del Nord, che hanno accolto il 50,8% del flusso. Anche l’emigrazione verso l’estero ha il suo peso. A partire sono i giovani tra 25 e 39 anni).
“Tra 2002 e 2022 – spiega l’Istat – si sono complessivamente spostati dalle Aree interne verso i Centri poco meno di 330mila giovani laureati di 25-39 anni, mentre appena 45mila verso l’estero. Nello stesso periodo, sono rientrati verso le Aree interne 198mila giovani laureati dai Centri e 17mila dall’estero”.

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