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Asta”Pagliarone”, Pascale in aula: “Mi sono allarmato quando ho visto Aprile. Sapevo che fosse socio di Livia Forte”

Asta ex Pagliarone,  nuova e tesa  udienza, quella di stamattina, per il processo che vede imputati – Nicola Galdieri, Renato Freda, Armando Aprile e Costantino Giordano nato dalle dichiarazioni dell’indagata nel processo “Aste OK” Livia Forte sull’asta del ristorante di Monteforte irpino. Un’udienza molto tesa, come prevedibile, per il processo che si celebra davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Sonia Matarazzo per il procedimento della Dda di Napoli noto come “Asta Pagliarone

I quattro sono accusati a vario titolo di di estorsione aggravata dal metodo mafioso e riciclaggio nei confronti degli ste ssi. L’ex sindaco di Monteforte Irpinoè accusato di aver concorso insieme al presunto boss del Nuovo Clan Partenio Nicola Galdieri all’imposizione di una quota di 120 mila euro per consentire che l’asta fosse aggiudicata dalla Monteforte Srls.

Depositata la perizia trascrittiva disposta dal Tribunale su alcune fonie eseguita dal perito Eugenio Giacobbe. L’udienza di oggi era dedicata al controesame del teste Pascale Gennaro, una delle parti civili del processo. Il pm antimafia Anna Frasca, in avvio dell’istruttoria ha chiesto l’acquisizione di due files che si riferiscono ad altrettanti episodi avvenuti all’interno del ristorante “Pagliarone” . Uno dei quali si riferisce al 7 aprile 2019.E in aula  il testimone ha confermato  di aver consegnato ai carabinieri un file video in cui emerge  un litigio tra lui e Costantino Giordano avvenuto il 7 aprile 2019 e ed estrapolato dalle telecamere di sorveglianzadel locale.

Sulla  cessione delle quote, il teste ha raccontato dei suoi dissidi con Costantino Giordano. “Ho consegnato anche un video in cui  Costantino Giordano si è presentato con Nicola Galdieri; chiaramente era per risolvere le questioni”. Rispondendo alle domande dell’avvocato Antonio Brigante, Pascale ha confermato ancora una volta il suo ruolo di socio di fatto della Monteforte Srls (formalmente intestata alla moglie). Incalzato dal penalista, ha raccontato anche del suo rapporto con Livia Forte: “Con lei  avevo solo un rapporto di tipo professionale. Per quanto riguarda l’asta, almeno inizialmente, non mi disse nulla. Da parte sua non ci fu alcun avvertimento e, successivamente, comunicai a Costantino Giordano e un altro socio il contenuto del nostro incontro. Per quanto riguarda il sopralluogo dell’asta di Armando Aprile, invece, non potei dire nulla. Mi allarmai perché sapevo che lui era socio di Livia Forte, e lo spiegai anche a Costantino Giordano”.

Il controesame di Brigante prosegue e Pascale aggiunge: “Io, da parte di Galdieri Nicola, ho ricevuto una richiesta economica e l’ho saputo da parte di Costantino Giordano”. Una affermazione contestata dal difensore di Costantino Giordano poichè, all’interno delle Sommarie informazioni rese ai carabinieri , il teste avrebbe affermato  cose diverse. Pascale conferma: “Nicola Galdieri è subentrato in seguito ma, almeno inizialmente, io non l’ho mai visto. Poi mi ha chiesto il denaro”. L’importo totale previsto era di 120mila euro per garantire che Aprile non partecipasse all’asta del ristorante. Il pagamento fu sospeso quando si decise di procedere per vie legali. Gennaro Pascale, poi, è tornato sul suo rapporto con Livia Forte: “Avevamo un rapporto cordiale, come con tutti i miei clienti. Questa è sempre stata la forza della mia attività. Non sono mai andato al matrimonio della figlia di Livia Forte, anche perché la figlia non è sposata. Sono andato, invece, al matrimonio del figlio”.

L’avvocato Gerardo Di Martino, invece,  ha affrontato la questione se il sistema di videosorveglianza del locale imprimisse la data sul filmato: “Non lo so, non ne ho idea. Non faccio il tecnico. Comunque per estrapolare il video occorre circa una settimana”.

L’avvocato Gaetano Aufiero, invece, ha posto domande relative alla data in cui è venuto a conoscenza che l’immobile fosse finito all’asta: “Mi pare all’inizio del 2017 e, in quell’occasione, venni a sapere che il bene sarebbe finito all’asta. Non ricordo, precisamente, quando avvenne il sopralluogo di Armando Aprile”.  Poi si è soffermato sugli incontri avvenuti presso ‘It’s OK’: “Ci furono più incontri, ma le date non le ricordo”. Pascale Gennaro, rispondendo alle domande dell’avvocato Aufiero, ha raccontato della consegna della somma di “70.000 euro in contanti nelle mani di Nicola Galdieri, come anticipo sui 120.000 euro”. La prossima udienza nella quale si completerà il controesame del teste da parte dei difensori e’ stata fissata per il 15 novembre.

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