Autore: redazione web

Circa un mese fa il settimanale Famiglia Cristiana mise in copertina la foto del ministro dell’Interno con una didascalia che non aveva grande bisogno di essere interpreta: vade retro Salvini. Un modo fin troppo evidente per rendere esplicita la distanza e l’impegno della Chiesa italiana contro i toni sprezzanti usati dal leader leghista soprattutto contro i migranti. Ma più in generale la carenza di alternativa al governo giallo-verde sta mettendo in evidenza l’attivismo del mondo cattolico in una stagione politica caratterizzata da quella che l’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro ha definito la cultura del risentimento che è una spina conficcata…

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I discutibilissimi atteggiamenti di Salvini avrebbero suscitato, in ogni Paese di antiche tradizioni democratiche, una riprovazione generale. E ne avrebbero provocato le dimissioni. Invece, in un Paese come il nostro leggero e impressionabile (Giovanni Ansaldo dixit), hanno reso quasi un successo tattico perfino una comunicazione giudiziaria. E tengono alta, per ora, l’asticella dei consensi al governo. Cominciano, tuttavia, ad essere sempre più devastanti anche le numerose conseguenze negative. Il conflitto permanente con l’Ue. L’eccitazione continua di una opinione pubblica esasperata verso gli abissi incontrollabili dei suoi peggiori istinti. La distruzione sistematica di ogni traccia di coesione sociale, unica caratteristica che può…

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Voglia di restare e non partire dai piccoli centri del Sud. Vito Teti la chiama restanza un intrigante neologismo che il famoso antropologo calabrese utilizza per descrivere chi si oppone alla partenza dai desolati luoghi del Mezzogiorno, sforzandosi di continuare ad abitare in piccoli paesi. La restanza così diventa una vera propria resistenza per quanti hanno deciso di non abbandonare i paesi di origine. Una permanenza non sempre dettata da necessità ma anche per libera scelta, sognando una crescita e uno sviluppo per queste realtà, a dispetto delle stesse statistiche che non descrivono un futuro roseo per le piccole comunità.…

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L’Italia é un Paese lungo. E il crescente divario tra Nord e Sud ha l’effetto divaricante di allungare ulteriormente le distanze di quelle che sono due aree storicamente antitetiche, polarizzate, di una nazione oggi profondamente lacerata. A tenere legato un Paese divaricato, che si sviluppa in lunghezza, é rimasta soltanto la sua catena montuosa che si distende in verticale, percorrendo tutta l’Italia. Un Paese che contrariamente alla percezione tradizionale, che vede una divisione tra Nord, Centro e Sud, é tagliato in senso longitudinale dagli Appennini. Questo sguardo, che “taglia” diversamente la realtá del Paese, fa scorgere un’Italia tirrenica, un’italia adriatica,…

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Per chi ha superato l’età pensionabile è facile ricordare, con preoccupante rammarico, che una volta, in Italia e in Europa, c’era la politica intesa nel senso più nobile del termine. C’era la politica, ma soprattutto, c’erano gli uomini politici, portatori di una buona cultura giuridica, di una sufficiente conoscenza della complessa architettura istituzionale dello Stato e di una dose significativa di buon senso che evitava assurdi scontri istituzionali. L’assenteismo alle consultazioni elettorali non era di casa, come quello attuale, perché con il voto di preferenza l’elettore poteva scegliere il candidato più idoneo e la partecipazione alla competizione elettiva era viva,…

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Il M5S e la Lega, per molti aspetti, sono partiti alternativi tra loro e non a caso hanno condotto una campagna elettorale su posizioni diverse. Poiché dalle urne non è uscita una maggioranza che garantisse la governabilità del Paese, si sono messi insieme solo in virtù di un elaborato e pasticciato contratto di governo che riconoscesse ad ognuno di loro la libertà di continuare a propagandare quanto avevano promesso in campagna elettorale, soprattutto la flat tax ed il reddito di cittadinanza. Non avendo le risorse per farle si sono messi a cavalcare l’onda della protesta popolare contro gli sbarchi dei…

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“Stiamo ricostruendo un mondo di muri e rischiamo di tornare alla legge del Far West”: è la denuncia dell’arcivescovo di Agrigento e presidente della Caritas, cardinale Francesco Montenegro. E’ in questa sintesi, piena di dolore, che si racchiude il dramma dei 150 migranti “sequestrati” sulla Diciotti della Guardia costiera italiana, da sette giorni ferma nel porto di Catania. C’è un limite a tutto. Ma in questo caso è la barbarie ad avere la meglio. Parliamo di esseri umani, di donne uomini e bambini fuggiti dai loro paesi da guerre fratricide, dalla povertà e dalla fame. In questa loro odissea è…

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Quella che si sta per concludere è stata una stagione a rischio per la maggioranza di governo, e quella che si aprirà fra poche settimane si presenta non meno carica di incognite. Il “Contratto per il governo del cambiamento” stipulato meno di tre mesi fa da Luigi Di Maio e Matteo Salvini ha rischiato di crollare, seppellito dalle macerie del ponte Morandi e poi di naufragare nelle acque del porto di Catania dove è ormeggiato il guardiacoste “Diciotti” con a bordo centocinquanta migranti raccolti nelle acque del Mediterraneo fra Malta e Lampedusa. Le due imprevedibili emergenze hanno avviato una dinamica…

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