Autore: redazione web

Cambiano i governi, si alternano le stagioni politiche ma il Mezzogiorno continua a essere dimenticato e snobbato dai politici di turno. Nemmeno una citazione sul Sud ha accompagnato la prima stesura del famigerato contratto di governo tra Salvini e Di Maio, omissione riparata  successivamente con l’aggiunta di sole otto righe dedicate al Mezzogiorno . Una parca citazione che omette del tutto  il secolare divario tra le due Italie che  ancora persiste  e che è addirittura aumentando negli ultimi anni sotto l’effetto della crisi economica. Per il nuovo Governo,  il Sud vale poche righe e un misero ministero, privo di risorse …

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In quarant’anni la nostra società ha subito una trasformazione culturale prima ancora che politica. La nascita del governo Cinque Stelle-Lega è solo il segno dei tempi. Un Presidente del Consiglio estraneo fino a poco tempo fa alla politica e due movimenti che danno un’idea di novità e cambiamento ma anche di pressappochismo. Al contrario nel 1978 a dominare la scena erano sempre gli stessi partiti e le stesse personalità. A Palazzo Chigi nel giugno di quarant’anni fa c’era Giulio Andreotti, un nome che tutti conoscevano. Non c’era bisogno di scoprire il personaggio come è accaduto oggi con Giuseppe Conte. E…

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Ci sono due correnti di opinione che si fronteggiano sull’appena partito governo giallo-verde: quella di chi ritiene sufficientemente già scritto il tracollo in tempi che non vanno oltre i dodici mesi; l’altra che apre invece una linea di credito dovuta a soggetti “nuovi” che in nome del cambiamento promettono di restituire equità in un Paese che soprattutto nel Mezzogiorno annaspa da anni. Lo scetticismo e la preoccupazione nascono dal corollario di valori e principi al fondo illiberali piuttosto che antidemocratici di Lega e M5s, confermati da un indirizzo generale del governo votato alla spesa e dalle striscianti pulsioni antieuropee che…

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Quando si va da un medico, quelle volte che si è costretti a farlo, noi spereremmo mai, la prima cosa che chiede è un’accurata anamnesi. Una brutta parola, che però fa bene e vuol dire raccontare fedelmente i nostri trascorsi fisici e mentali, in base ai quali il medico può capire, venire a capo di una patologia o escluderla. Non ci capacitiamo del perché non si faccia ricorso all’anamnesi anche per approfondire, curare le problematiche più importanti; come, ad esempio, la “questione Mezzogiorno”, del quale si denunciano i mali ma spesso non si studiano meglio le vere e remote cause.…

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Tra le prime “esternazioni” dei componenti del nuovo esecutivo Lega-M5S, quelle che hanno suscitato non poche reazioni – positive alcune, negative altre – afferisco – no al nuovo Ministro ai Disabili e alla Famiglia, Lorenzo Fontana. Il parlamentare europeo della Lega, oggi ministro, non ha esitato a proclamarsi “cattolico e sostenitore della famiglia, composta dal padre, madre e figli”. Tali chiarissime affermazioni mi costringono a pormi non pochi interrogativi sul momento politico attuale, da molti definito postideologico, senza ruolo della memoria e privo di idealità. Per tanti come me, cattolico impegnato sulla frontiera della promozione sociale sin dai primi passi…

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A tre mesi dalle elezioni e dopo un parto difficilissimo, è nato il governo giallo verde della Lega e di 5stelle con il resuscitato prof. Conte: un tecnico prestato alla politica come altri quattro o cinque che rivestono ruoli chiave. Secondo Di Maio e Salvini è il governo del cambiamento, secondo l’opposizione e la maggior parte degli opinionisti è il governo dei populisti, secondo i mercati e gli investitori è un governo da tenere sotto stretta osservazione, secondo i vertici europei un governo latentemente anti euro e anti Unione che crea non poche diffidenze e perplessità. O è lecito pensare…

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Era una tiepida giornata di primavera. L’appuntamento era a Vico Equense. Lì, tra i limoneti illuminati da filtranti raggi di sole, nell’abitazione che scrutava il mare di Sorrento ad attenderci Manlio Rossi Doria. Il grande vecchio del meridionalismo. L’amico di Guido Dorso, Vittore Fiore e di tante altre voci nel deserto del meridionalismo dell’attesa. Il Professore era sull’uscio ad attenderci. Qualche giorno prima ci aveva chiesto di accompagnarlo nei paesi dell’Alta Irpinia, ancora invasi dalle macerie di quella malanotte del 23 novembre 1980. Fu così che con Nacchettino Aurigemma, indimenticato maestro di giornalismo del Mattino, cominciammo quel viaggio-lezione che ci…

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