Autore: redazione web

Ma è davvero nata la “Terza Repubblica” come, con ostinazione, ripete Luigi Di Maio? L’ambiguità dell’affermazione non è di poco conto. Se per “Terza Repubblica” s’intende la fine del continuismo con i precedenti governi, ciò è ancora tutto da verificare, in attesa che la coalizione giallo-verde dalle parole passi ai fatti. Se l’affermazione, invece, fa riferimento alla Costituzione essa, a mio avviso, è del tutto sbagliata. Se si esaminano le vicende dell’ultima ora con la presa di posizione di Matteo Salvini e la minaccia del ritorno alle urne, ci si trova di fronte ad uno scontro istituzionale senza precedenti. Infatti…

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I tribuni della plebe furono istituiti nella Roma repubblicana per difendere le classi popolari dal dominio esclusivo del patriziato che esprimeva il Senato, i consoli e tutte le  magistrature minori. Secondo Tacito i romani persero la libertà quando tutti i poteri furono assommati nella figura di Augusto, il “princeps”, che raccolse nelle sue mani uno Stato stremato da due guerre civili; ma prima era anche accaduto che per esercitare il tribunato della plebe, che aveva un potere di interdizione nei confronti delle altre cariche, alcuni patrizi si erano fatti adottare da famiglie plebee. Cicerone fu tra le illustri vittime di…

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Mentre il dibattito politico è concentrato sulla ricerca dei vizi e della virtù del candidato premier e dei possibili ministri, è opportuno cercare di capire il significato ed il valore dell’accordo di coalizione, pomposamente ribattezzato “contratto di governo”, che dovrebbe indicare i binari lungo i quali si svilupperà l’azione politica del futuro governo, se mai nascerà. Abbiamo visto che, tramontate le riforme che imponevano una torsione maggioritaria al sistema politico  per la loro ingestibilità e illegittimità costituzionale, il ritorno ad un sistema (quasi) proporzionale imponeva alle principali forze politiche di abbandonare ogni pretesa di autosufficienza e di piegarsi alla necessità…

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La “cosa” giallo-verde prende forma e sostanza  anche se sulla sua strada non mancano gli ostacoli. Oltre alle infinite discussioni sul contratto si è aperto un caso anche su chi dovrebbe incarnare il progetto e cioè il candidato premier Giuseppe Conte finito sotto i riflettori della critica per il suo curriculum “gonfiato”.  Il Quirinale ha deciso comunque di affidargli l’incarico facendo passare subito la nuvola che si era alzata e che poteva coprire la nomina a Presidente del Consiglio del professore indicato da Cinque Stelle e Lega. C’è poi un problema legato alla legittimazione politica di un “tecnico” dopo che…

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L’assemblea Pd ha dato l’idea di un partito fortemente dissociato rispetto alla realtà del Paese. Un organismo fatto di un migliaio di persone convenute dal monte  e dal piano  (un vecchio dirigente pd diceva che, più sono numerosi gli organismi politici, meno contano) era chiamato a pronunziarsi sull’elezione del segretario, in una atmosfera da corrida. Tra fischi. Boati. Abbandoni. E proteste, tra cui quella della delegata romana di Tor Bella Monaca, sulla latitanza dei big dalle periferie. Alla fine, quando sembrava che quel che resta del pd stesse per dividersi, si è deciso ancora una volta di non decidere. E…

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“Apres nous, le dèluge!” sospirava Madame de Pompadour tra le braccia del suo amante Luigi XV dopo una sconfitta per mano dell’esercito prussiano, avvisaglia molto anticipata per l’ancien regime che poco più di trent’anni dopo sarebbe stato travolto dai giacobini. Ci sono anche memorie del boudoir ad accompagnare la nascita del governo giallo-verde a cui fatti salvo imprevisti il presidente Mattarella potrebbe dare il via nella giornata di oggi. Nella variegata gamma di sensazioni e commenti, prevale l’incertezza incentivata dalle stesse dichiarazioni di Di Maio e Salvini che a turno, e fino all’ultimo, hanno continuato ad utilizzare anche il podio…

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L’assurdo silenzio sulla problematica socioeconomica del Mezzogiorno, nel testo programmatico del nuovo governo Lega-M5S, desta non poche preoccupazioni negli ambienti politici ed ecclesiali non solo meridionali. Basta considerare la vacuità del termine “cambiamento” più volte usato nello stesso testo programmatico. È assurdo, altresì, considerare che un politico del Sud, leader del maggiore partito italiano, Luigi Di Maio, pur di concludere un pastrocchio programmatico, dimentica improvvisamente le ragioni del Sud e quelle del considerevole consenso degli elettori meridionali. È ancora più assurdo ritenere, come sembra, che il reddito di cittadinanza fosse la risposta efficace per risolvere gli annosi problemi del sud:…

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