Corriere dell'Irpinia

Autonomia differenziata, protesta ad Avellino contro il Ddl Calderoli: “No alle disuguaglianze tra i territori”

 E’ il giorno dell’approdo in Aula del ddl sull’autonomia differenziata. Lo “Spacca-Italia” – come lo hanno ribattezzato dall’opposizione – dovrà vedersela con i 400 emendamenti firmati da Pd, M5S, Avs e renziani. L’iter, però, è blindato: massimo 48 ore e poi si passerà alla Camera. Nel frattempo, fuori dalle aule parlamentari, c’è già un mondo civico – spalleggiato da un pezzo di politica – pronto a mobilitarsi per dire no “alla divisione della Repubblica” e “alla istituzionalizzazione delle diseguaglianze”.Contro la riforma, che secondo i critici sancirebbe la “disunità” d’Italia, sono scesi in campo cento sindaci del Meridione, quasi tutti del centrosinistra e del M5S, che hanno aderito a un appello proveniente dai senatori dei loro territori organizzando presidi davanti alle prefetture. Si calcola – spiegano i sindaci – che la proposta di revisione del Pnrr ottenuta dal ministro Raffaele Fitto colpirà soprattutto le regioni del Sud, che subiranno un taglio di 7,6 miliardi, la metà dei 15,9 che si prevede di ridurre. Per non parlare dell’eliminazione delle Zes e dei 4,4 miliardi distratti dal fondo perequativo infrastrutturale in una nazione che sul piano delle ferrovie e delle strade è letteralmente tagliata in due, l’alta velocità al Nord, la grande lentezza al Sud”.
Come in gran parte del territorio nazionale, anche ad Avellino, forze politiche, associative, di movimento e sindacali sono scese in piazza per manifestare contro l’autonomia differenziata, sensibilizzare la cittadinanza sulle conseguenze che la riforma determinerebbe in caso di attuazione e rilanciare la richiesta di ritiro del Ddl Calderoli. Davanti alla Prefettura di Avellino a ribadire il loro no all’autonomia differenziata e le ragioni della loro posizione c’erano la Cgil Avellino, guidata dal segretario generale Franco Fiordellisi, le Acli, Arci e i rappresentanti territoriali del Movimento Cinque Stelle Vincenzo Ciampi, Maura Sarno e Rita Sciscio.

“Diciamo no a questo disegno di legge perché è l’ennesimo schiaffo tirato al Meridione e ai cittadini del Sud – afferma il consigliere regionale del M5S, Vincenzo Ciampi – è un disegno di legge improntato all’egoismo e alla mancanza di solidarietà perché mira a tutelare soltanto gli interessi del Nord e a creare quindi una spaccatura dell’Italia unita così come sancita dalla Costituzione. Il minimo che potessimo fare oggi è far sentire la nostra voce. In tutte le piazze ci stiamo muovendo in quest’ottica”.

In merito alle dichiarazioni rilasciate in un’intervista a La Repubblica da Sabino Cassese in difesa dell’autonomia differenziata, da lui considerata un’opportunità per il Sud, Ciampi dichiara: “Coloro che sono a favore del ddl ci diano qualche informazione in più, ci dicano con quali soldi intendono finanziare l’autonomia differenziata, come intendono garantire il Lep e così via. Pensare di affidare direttamente alle Regioni materie importanti come la sanità, il lavoro, l’energia, il commercio estero è qualcosa di assurdo”.

“Io voglio ricordare che per l’Unità d’Italia i nostri bisnonni del Sud sono andati a morire sulle Alpi. Per me chi sostiene che l’autonomia differenziata sia un vantaggio per il Meridione deve portare dei dati concreti che lo dimostrino – aggiunge il consigliere regionale – su questo decreto ci sono stati pareri negativi anche di organi legislativi parlamentari, della Ragioneria dello Stato e così via. “Auspico che le forze leghiste e nordiste di questo Governo abbiano un calo di consenso elettorale alle prossime europee, soprattutto al Sud, perché non possiamo assistere passivamente a questi provvedimenti che vanno contro la Costituzione” conclude.

E’ Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino a sottolineare come “Concordo con Viesti e Villone quando parlano di secessione dei ricchiL’attuale Governo, nella parola decreto Sud, ha messo fumo negli occhi, ma di fatto affossa il sud. Il Fondo Sociale di Coesione è accentrato per il Sud mentre il nord ha mano libera. Il Fondo perequazione infrastrutturale per il Sud – dichiara Franco Fiordellisi, segretario generale della Cgil di Avellino – è rimaneggiato, quindi la perequazione infrastrutturale che con il PNRR è stata di fatto cancellata, mentre proprio la perequazione serve per dare risposte alle disuguaglianze sociali, culturali ed economiche. La divaricazione delle infrastrutture sociali e immateriali non permette di avere livelli essenziali di prestazione e di assistenza, che siano minimamente uguali in tutte le aree del paese; si avalla la divaricazione degli investimenti mentre resta uguale il debito da pagare per tutti!”. Sulle considerazioni del costituzionalista Sabino Cassese, che hanno alimentato il dibattito sull’autonomia differenziata in concomitanza con l’arrivo del decreto al Senato, il segretario generale della Cgil di Avellino no nasconde la sua amarezza “Mi dispiace che un noto, quasi concittadino, abbia cambiato idea profondamente rispetto a qualche anno fa. Francamente non ce l’aspettavamo, penso che Villone e Viesti hanno ragione quando parlano di secessione dei ricchi, mentre Cassese si mette a fare la figlia di dico o meglio con Fitto è un altro “ascaro che agisce contro il mezzogiorno”. Si garantiscono i forti contro i deboli proprio l’ideologia che questo governo incarna, non non chiediamo elemosine ma il giusto dovuto come cittadini della Repubblica Italiana!

 

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