Corriere dell'Irpinia

“Avellino città anestetizzata che ha bisogno di una sveglia: io, lo farò”, D’Andrea raddoppia il suo impegno per la città

Avellino è un malato che è ancora al tavolo chirurgico, è anestetizzato e voglio svegliarlo. La fase post operatoria deve essere vigorosa e quindi occorre dare una sveglia a questa città, e lo farò. Non mi sento un outsider. Io parlo ai cittadini dicendo delle cose, non faccio parte del mondo dei sogni nè tantomeno a quello dello spettacolo“.

Non lascia nulla al caso il candidato a sindaco della lista Unità Popolare Aldo D’Andrea. A meno di ventiquattr’ore dal voto che decreteranno i nuovi amministratori della città di Avellino, il dottore “prestato” alla politica chiude la sua campagna elettorale con aspettative ben precise:

Le mie aspettative sono quelle di essere presente, di agire, nella mia vita non ho mai fatto altro. Prima si pensa e poi si agisce e questa funzione non l’ho mai abbandonata. Nella comunità di Avellino c’è bisogno di azione. Preferisco perdere piuttosto che condividere i disastri altrui“.

Qualsiasi esso sia il risultato, aggiunge D’Andrea, “è una storia che nasce, continua e non mi arrendo perché non sono abituato a farlo. Sono abbastanza vaccinato, continuerò a fare la mia vita, ma mi occuperò con vigore e il massimo entusiasmo possibile della mia comunità“.

Tra i numerosi simpatizzanti e sostenitori assiepati dinanzi la villa comunale del Corso Vittorio Emanuele, si sono succeduti numerosi interventi. Tra gli altri, anche quello del segretario cittadino di Rifondazione Comunista Tony Della Pia, che ha ribadito il sostegno – mai mancato – ad Aldo D’Andrea:

Abbiamo di fronte una città indebolita, e i candidati di Unità Popolare hanno provato a riportare i cittadini e le cittadine al centro del cambiamento. Noi siamo gli stessi che eravamo 20 anni, che hanno innescato un processo in questa città che chiamammo “centrosinistra alternativo”, la cultura ambientalista, socialista e comunista. Quel processo lo iniziammo perché volevamo costruire un modello nuovo rispetto al sistema dominante che ingabbiava Avellino, che si richiama alla cultura cattolica.

Secondo Della Pia, il dem irpini hanno delle chiare responsabilità: “Il Partito Democratico ha gravi responsabilità rispetto al degrado politico e sociale di questa città. Se andate a leggere in ogni lista presentate ci sono candidati figli della stessa madre. Ci siamo perché crediamo che sia necessario costruire l’alternativa“.

Il tramonto intanto è calato sui candidati illuminati dalle luci del piccolo palcoscenico dal quale si tirano le somme di un mese intenso e, per alcuni inedito, e su di una campagna elettorale che è già passata alla storia. Adesso, parola alle urne.

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