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Avellino e la sfida per la sua rinascita 

Terzo appuntamento delle “Note per l’anima” organizzato dalla diocesi di Avellino con il Conservatorio “Cimarosa” è stata l’occasione buona per consentire al Vescovo Aiello di rilanciare il suo monito “La città si rimetta in cammino”. I destinatari di questo invito non sono stati soli i seicento di “buona volontà” che hanno gremito l’auditorium del nostro conservatorio musicale, ma tutta la comunità diocesana, da troppo tempo indolente, assopita da discorsi senza coinvolgimenti interiori, disorientata da troppe domande senza risposte .

E diciamolo con dolorosa umiltà dalla mancanza assoluta di testimonianze esemplari per la crescita umana, civile e spirituale. Questo senso profondo di dinamica pastorale del Vescovo Aiello – già entrato nel tessuto religioso, civile e sociale della nostra comunità – non poteva approdare ad una sponda migliore di quella quaresimale, con delle sottolineature pastorali e teologiche non solo di grandi suggestioni, ma profondamente innovative sul piano di un percorso religioso da troppo tempo smarrito di cui, comunque, se ne avverte il bisogno.

Un cammino nuovo e impegnativo, autentico e non di facciata, necessario e non procrastinabile, dinamico senza soste intermedie: è il cammino di una città in stato comatoso dove spesso, per istintiva reazione, la violenza e il suicidio costituiscono gli unici sintomi di una reazione istintiva senza confini. La quaresima, è stato ricordato, è un momento forte, forse l’unico ancora valido, per attraversare il deserto insieme, con un cammino comunitario solidale, durante il quale l’attenzione per l’altro cede il passo all’egoismo senza limiti, dove la fiducia e la speranza si rivela come carburante spirituale necessario per proseguire. Il cammino prospettato, parte dall’anima ma investe tutto l’orizzonte esistenziale dei nostri bisogni materiali, interpella tutta la nostra dimensione culturale e sociale per ricostruire la città, intesa come un agglomerato edilizio, ma come spazio vitale e fecondo dove bambini, giovani, adulti ed anziani riscoprano il sorriso ed il calore di un rapporto civile e umano che ci proietta nel futuro, con fiducia e speranza.

È vera musica, quella che ci propone il Vescovo Aiello, sono dolci e penetranti note dell’anima a cui non eravamo più abituati, nonostante la presenza in città di un prestigioso Conservatorio musicale. È davvero una provvidenziale occasione per intraprendere una cammino comunitario necessario. Le opinioni, le simpatie, le demotivazioni, le incapacità, gli assopimenti abituali sono certamente tanti. Una constatazione incontrovertibile, però, va fatta: chi ritiene di proporre strade diverse, credibili e percorribili si faccia avanti per convincere che un percorso alternativo e possibile, certamente non quello connesso a maratone elettorali d’occasione o a populistici itinerari senza futuro. Sono, frattanto, modestamente convinto, che il cammino proposto lascerà durante il tragitto atleti stanchi e demotivati, quello che non ci deve scoraggiare, carissimo Mons. Aiello, che i primi a fermarsi saranno proprio quelli che avrebbero dovuto compiere lo sforzo di allenatori: la forza della fede e la potenza dello Spirito Santo, ci faranno certamente raggiungere l’agognato traguardo con la consapevolezza e la partecipazione necessaria.

di Gerardo Salvatore edito dal Quotidiano del Sud

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