Corriere dell'Irpinia

Avellino letteraria riparte dal mistero della maternità, Prudente: sempre più difficile essere madri oggi

“Un libro che ha innanzitutto il merito di restituire attenzione a un tema marginalizzato come quello della maternità”. A sottolinearlo il vescovo di Avellino Arturo Aiello nel bel messaggio fatto pervenire all’autrice Antonella Prudente in occasione della presentazione della raccolta “Per manu”, che ha inaugurato ieri la quarta edizione della rassegna Avellino letteraria. “Antonella – prosegue il vescovo Aiello – consegna un diario intimo in cui annota gioia, paura e angoscia” per ribadire come “Essere madre è una scoperta continua, significa abbandonarsi alle radici e lasciare fare al corpo”. Una raccolta dalla lunga gestazione, rimasta a lungo nel cassetto che “riconcilia con l’essere madre – spiega Aiello – ne esplora il mistero e ribadisce la speranza legata a ogni nascita”.

E’ quindi Rosalba Del Giudice, dottoranda in medicina, che di Antonella Prudente è stata allieva, a soffermarsi sui temi del volume “Questa raccolta è un contenitore di sogni e speranze, che racconta come con la maternità la vita rallenti e si carichi di emozioni intense. Ci troviamo di fronte alla visione di un futuro passato, proprio perchè il libro è stato pubblicato tempo dopo essere stato scritto, di speranze che si sono realizzate o sono andate deluse”. Rosa Mannetta pone l’accento sulla capacità dell’autrice di esplorare i molteplici modi di essere madre, quel legame indissolubile che va al di là dell’amore.

E’ poi l’autrice a spiegare come il volume nasca dalla volontà di lasciare un segno, di fare un dono che durasse per sempre alla propria figlia. “Quando ho saputo che era una bambina – spiega Antonella – ho cominciato a scrivere questi versi, che ho poi abbandonato in un cassetto. E’ una raccolta in cui la madre mette in discussione sè stessa, in cui emergono la bellezza ma anche la fatica di essere madre”. Inevitabile il riferimento alla maternità oggi “In passato eravamo educati ad essere madri, oggi non è più così, viviamo in una società che non sostiene abbastanza la maternità e l’essere donna”. E spiega come “Mai, quando ho scritto quei versi, avrei immaginato di vedere in televisione scene di madri in guerra, di fronte alle quali le bombe continuano a cadere”. E’ quindi il professore Luigi Anzalone a soffermarsi sulla forza di coinvolgimento di libri come la raccolta di Prudente che parlano alla viscere, che consentono di comprendere nel profondo l’esperienza dell’essere madre e il desiderio di infinito da cui nascono.

Il confronto è stato anche l’occasione per annunciare le nuove sfide lanciate dalla rassegna Avellino letteraria. E’ Annamaria Picillo a soffermarsi sulla forza di una rassegna capace di trasformare Villa Amendola in un salotto letterario, di farsi spazio di condivisione. A portare i propri saluti il vicesindaco Marianna Mazza che pone l’accento sulla volontà dell’amministrazione comunale di sostenere la cultura in ogni sua forma a partire da rassegne come Avellino letteraria sottolineando come “quello della maternità che sento particolarmente. Un’esperienza che trasforma profondamente la vita e il corpo delle donne”. Edgardo Pesiri dell’associazione Carlo Gesualdo ribadisce come l’unico strumento per contrastare ogni forma di indifferenza sia la cultura come appartenenza.  E’ l’avvocato Ernesto Pastena dei Lions a sottolineare ‘impegno dell’associazione a sostegno della comunità attraverso visite gratuite e screening, a partire da quelli per la vista. Ad impreziosire l’incontro la musica del giovane fisarmonicista Vincenzo Natale e la mostra di Ludovica De Falco

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