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Avellino: Pronto soccorso schiacciato dal sovraffollamento, sempre più disagi per i pazienti

Sempre più disagi al pronto soccorso dell’ospedale Moscati.  Ieri un’altra giornata di passione nel nosocomio di contrada Amoretta. Senza sosta gli accessi che si registrano nel reparto di emergenza con il personale medico e paramedico ormai allo stremo. Almeno una settantina gli accessi registrati durante le ultime 24 nella struttura diretta da Antonino Maffei. Diversi i pazienti che, con mezzi privati, che affluiscono da Nola e dal Napoletano presso la città ospedalieraA pesare anche l’afflussio i codici a bassa complessità che non hanno trovato risposte dal territorio, il più delle volte pazienti  che bypassano il medico di famiglia.

All’origine delll’emergenza la mancanza di un piano di gestione del sovraffollamento, mai attuatto dalla Direzione generale guidata da Renato Pizzuti eppure invocata dai camici bianchi e dai sindacati. E le conseguenze si ripercuotono con segnali evidenti: pazienti che stazionerebbero, per molti giorni, nelle sale mediche dell’ Unità di Emergenza con ritardi nel trasferimento in altri reparti.  A confermarlo anche il segretario  territoriale del Nursind  Romina Iannuzzi.«Nel pronto soccorso del Moscati il Boarding è cronico e condiziona  la sicurezza delle cure. Nursind ha chiesto da anni all’ Azienda un piano di gestione del sovraffollamento in ossequio alle linee di indirizzo ministeriali  e pare che ora la direzione generale  stia valutando l’attuazione di questa misura. Ma a pesare sulla tenuta del  pronto soccorso  anche la chiusura del centro trasfusionale disposto dalla Direzione Medica di Presidio. Il polo diretto da Silvestro Volpe,  chiuso per tutto il mese di agosto  fino al 2 settembre ha costretto i pazienti di malattie ematologiche croniche a recarsi in Urgenza, anche due volte alla settimana, per eseguire le trasfusioni programmate, generando un maggiore l’afflusso al pronto soccorso”.

Poi  la segretaria territoriale del Nursid evidenzia  che a contribuire alle criticità è anche  il ritardo nei lavori di ampliamento del Pronto soccorso avellinese. Degli slittamenti dovuti, da una parte, «al mancato trasloco della Centrale operativa del 118», che ancora occupa alcuni locali dell’Emergenza.  “Bisogna evidenziare che da quasi un anno l’ASL di Avellino diretta da Mario Ferrante annuncia il trasferimento della COT 118 presso Il centro Australia”, trasferimento che poi puntualmente non avviene “.

 

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