Corriere dell'Irpinia

“Avellino riparte solo con la Ferrovia”, i sette candidati e la realtà delle periferie

Quello dei sette candidati a sindaco di Avellino è stato un atterraggio turbolento nella realtà delle periferie avellinese. Borgo Ferrovia, cornice del confronto tra gli aspiranti primi cittadini organizzato dall’associazione “Nui ra’ Ferrovia“, rivendica un’identità e una considerazione promessa e puntualmente bistrattata.

Tra ricordi, proposte, programmi, ogni candidato ha provato a fare breccia nella folta platea che ascoltava. “Il quartiere tornerà a vivere solo se lo farà la stazione“. Esordisce Modestino Iandoli per Fratelli d’Italia, che aggiunge “ci sono due livelli sui quali intervenire: quello regionale per dare elettrificazione e velocizzazione al tratto che va da Avellino a Baronissi per collegare la città con i poli universitari di Salerno e Benevento. L’altro è quello nazionale, per dare attuazione al lotto zero, per portare a compimento l’alta velocità“.

La vede da un altro punto di vista Aldo D’Andrea per Unità Popolare, una città green possibile solo con l’attivazione della ferrovia: “Il mio sogno è quello di una città senza auto e traffico, quindi senza inquinamento. Per fare questo bisogna accedere ai fondi, magari quelli del Pnrr, e per poter mantenere alta questa tipologia di progettualità, c’è da potenziare le strutture. Attraverso la ferrovia abbiamo un dovere, di collegarci con la piattaforma logistica e la linea di alta velocità Napoli-Bari“.

Borgo Ferrovia sarà l’esempio più evidente di come la riorganizzazione della città nascerà proprio dalle zone periferiche. Con la costruzione dello studentato nelle ex case dei ferrovieri e l’elettrificazione dell’Avellino-Benevento-Salerno potremmo avere un allargamento del polo universitario. Riqualificheremo il territorio, e il possibile arrivo degli studenti rianimerà il quartiere. Sarà un polo di vita, sociale ed economico“, l’immaginario di Rino Genovese per il Patto Civico è quello di un quartiere sotto una nuova luce.

Vittorio Boccieri di Progetto Avellino Futura ricorda le sue origini e chiama in causa i consiglieri regionali: “Vengo da una famiglia di ferrovieri, quindi questo per me è un luogo sacro. Riqualificare Borgo Ferrovia è una priorità. Per quanto riguarda i trasporti è stata persa un’occasione poiché è stata preferita Grottaminarda. Senza soldi non si va da nessuna parte. I rappresentanti avellinese in consiglio regionale, cos’hanno fatto?”.

Gli fa eco l’ex vicesindaco Laura Nargi, accolta da un’ovazione dei presenti: “I consiglieri regionali sarebbero dovuti essere più incisivi. Gli abitanti di Borgo Ferrovia come tutti gli avellinesi vogliono prendere il treno. L’elettrificazione è ferma al palo, la Regione Campania ci aveva assicurato la partenza prima nel 2021 poi nel 2024, ora attenderemo per il 2025. Ovviamente non è di competenza del comune, ma faremo luce sulla questione poiché siamo l’unico capoluogo a non avere un linea ferroviaria funzionante. Come amministrazione abbiamo vinto 700mila euro per la progettazione del parco della stazione con Enjoy City Branding, è stato approvato il progetto del Parco del Fenestrelle, abbiamo riammagliato la città e lavorato anche per questo quartiere“.

C’è chi immagina il Borgo Ferrovia sede di un polo universitario, come Gennaro Romei di Unione di Centro: “La nostra proposta parte dalla centralità e riattivazione della stazione ferroviaria. Poi c’è da fare qualcosa di innovativo. L’insediamento di un polo universitario potrebbe essere un grande attrattore per riqualificare il quartiere e darebbe una spinta al commercio e alla vivibilità“.

Mentre Antonio Gengaro del centrosinistra ribadisce l’urgenza di uscire dall’isolamento istituzionale: “Si esce solo con la volontà di uscire dall’isolamento, dialogando con la regione e qualsiasi governo ci sia. Abbiamo bisogno di un treno veloce per l’Irpinia e il Sannio. Borgo Ferrovia è un quartiere che ha la sua storia. C’è da mettere in atto una rigenerazione urbana, a partire dall’ex Isochimica. Pensare un collegamento con Avellino centro, magari con un trenino a idrogeno, è fondamentale“.

L’incontro si conclude tra uno scambio acceso di opinioni tra un cittadino e i candidati, accusati dal primo “di fare promesse che da domani saranno solo chiacchiere”. Ai posteri l’ardua sentenza.

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