Corriere dell'Irpinia

Ballottaggio: l’indicazione di voto di Genovese potrebbe funzionare, ma anche no

L’endorsement di Rino Genovese a Laura Nargi non è un fulmine a ciel sereno ma poco ci manca. Il giornalista alla guida di Patto civico, in campagna elettorale, ci è andato giù pesante ricordando che l’ex vice sindaca è indagata mentre l’ex sindaco Gianluca Festa è ai domiciliari. Non è poco, aveva fatto intendere Genovese, non è una questione che può passare in sordina, essere sottaciuta, non si può fare come se nulla fosse. Ecco, questo ha detto Genovese chiaro e tondo. Insomma, i cittadini, secondo lui, ne dovrebbero tenere conto.

Ma oggi Genovese ha cambiato idea, e ai suoi elettori ha consigliato di votare Nargi. Una questione programmatica, dice, come se bastasse questa motivazione a cancellare con un colpo di spugna la questione morale.

Perché i programmi lasciano il tempo che trovano, le proposte quando sono sulla carta non sono quasi mai una ragione valida per sigillare un accordo. In politica si guarda alla sostanza, ovvero al risultato. Si dice infatti che Nargi a Genovese e ai suoi abbia promesso una ricompensa in termini di incarichi. I ben informati affermano che potrebbe trattarsi di due assessorati e una nomina a presidente di uno degli enti che dipendono dal Comune di Avellino.

Il problema per Nargi è ora di non scontentare i candidati delle sue liste. Un solo incarico ceduto al di fuori dell’alleanza sì traduce infatti in un posto in giunta in meno per i suoi consiglieri comunali che hanno portato un bel po’ di voti. Del resto un apparentamento formale tra Genovese e Nargi sarebbe stato troppo “costoso” per quest’ultima in quanto avrebbe richiesto la spartizione anche del premio di maggioranza.

C’è anche da tenere in considerazione il fatto che per Genovese sarebbe stato impossibile traghettare i voti di centrodestra verso il centrosinistra, il campo largo di Elly Schlein e Giuseppe Conte. Nello stesso tempo non è scontato che l’elettorato accetti l’indicazione di voto per il solo fatto che proviene dal leader della coalizione. Una parte molto fidelizzata lo farà, il resto potrebbe avere nessun interesse ad andare alle urne oppure votare coerentemente secondo quanto aveva dichiarato Genovese al primo turno. Potrebbe accadere insomma che l’apporto del giornalista non sia determinante, influente, formale o comunque tanto insignificante da non richiedere  neppure una contropartita da parte di Nargi

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