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“Borghi in scena” racconta Oscata e approda al castello ducale di Bisaccia

Approda il 13 agosto, alle 18.30, al castello ducale di Bisaccia “Borghi in scena-Gli scrittori raccontano i luoghi dell’anima”, promossa dall’associazione culturale “L’iride”. Nel corso dell’incontro sarà proiettato uno short movie che riproduce i luoghi legati al romanzo “La ragazza di Pietra Durante” di Bice Lapenna. Interverrà il sindaco Marcello Arminio. Maria Gabriella Alfano, presidente dell’associazione L’Iride relazionerà su “I piccoli borghi tra identità culturale e opportunità di sviluppo”, Bice La Penna parlerà del romanzo come strumento per tramandare la memoria di luoghi, Domenico La Penna di Oscata in Vita relazionerà su “Come una comunità diventa museo”, Miza si soffermerà sul Dialogo figurato con i muri di Oscata, Virgina Zambrano, docente di Unisa, parlerà della “Rinascita economica e culturale dei piccoli borghi”. Partecipa il regista Luca Grafner
Un confronto che diventa l’occasione per accendere i riflettori sulla frazione di Oscata che comincia lentamente a rinascere grazie all’impegno della comunità e dell’associazione “Oscata in Vita” Dalle fornacelle, antiche cucine rurali ancora in uso grazie ai volontari dell’associazione, che le accendono nei momenti di convivialità e negli eventi organizzati legati alle feste enogastronomiche all’orto sociale gestito dai volontari di Oscata inVita; dal vecchio granaio con fornacella e spazio adatto a laboratorio al coperto alle fornacelle da esposizione nelle case rurali abbandonate, dal  forno di comunità a paglia ripristinato nel corso del 2023, grazie al quale Oscata inVita ha vinto un premio dedicato al patrimonio immateriale alle cantine per la conservazione del vino e per i formaggi utilizzata in occasione degli eventi promossi dall’associazione.  Senza dimenticare il vecchio apiario, spesso visitato in occasione delle camminate lungo gli itinerari tracciati a Oscata inVita. le fontane rurali, che richiamano gli antichi lavatoi o abbeveratoi,  i porcili, le stalle e i pollai che fanno parte del paesaggio architettonico della contrada e che sono posizionate vicino a case rurali dove un tempo garantivano sostentamento alimentare.
“Ma il vero patrimonio – spiegano dall’associazione Oscata InVita – è quello immateriale rappresentato dalla Comunità di Oscata, che tramanda, racconta e rigenera ritualità, usanze, detti, consuetudini, ricette e tradizioni per promuovere l’ecomuseo delle cucine rurali dell’Alta Irpinia. Di qui l’appello rivolto a chi voglia sostenerci e aiutare a salvaguardare un borgo e la sua storia. Tra i progetti quello di spazio al coperto ad uso laboratorio, cucina e piccola sede per poter venire ad Oscata in ogni stagione. Un laboratorio che garantirebbe anche la trasformazione e conservazione dei prodotti.

Il romanzo di Lapenna si fa spaccato della società di ieri scandita da una rigida gerarchia sociale e da rituali sempre uguali che davano senso all’esistenza. Cuore della narrazione la storia di una famiglia di proprietari terrieri che, dopo aver perduto tutto, cercherà di riconquistare e migliorare il proprio stato sociale.

E’ la stessa autrice a sottolineare come nel romanzo si intreccino finzione e realtà, a partire dalle reali vicende della famiglia materna. Così la narrazione diventa strumento per mantenere il legame forte con la madre, per colmare un vuoto perchè ciò che è stato non smetta di continuare ad esistere.

Ad emergere tradizioni e rituali di una comunità, dalla mietitura al difficile lavoro dei maestri nelle pluriclassi, ma anche la dura fatica che segnava la vita di uomini e donne nella società contadina, costrette a fare i conti con un destino già assegnato.

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