Corriere dell'Irpinia

Cascio, da undici anni alla guida della diocesi di Sant’Angelo dei Lombardi

Sono trascorsi già i primi 11 anni dalla ordinazione episcopale, di Mons. Pasquale Cascio. Infatti era il 5 gennaio 2013, quando nell’importante santuario diocesano di Materdomini, dove tra l’altro si venera il santo pazzerello, protettore delle mamme e dei bambini San Gerardo Maiella che don Pasquale Cascio ricevette l’ordinazione Episcopale. Fu proprio il cardinale Crescenzo Sepe, arcivescovo di Napoli a presiedere la solenne cerimonia di ordinazione “investitura” come Ordinario Diocesano, titolare dell’importante sede della Diocesi dell’Alta Irpinia.
La sua presenza in Alta Irpinia è coincisa con un periodo, forse, il più drammatico della condizione sociale ed economica di questo territorio.
Dopo il sisma de,l 23 novembre 1980, tra solidarietà nazionale, la Legge 219/81,la scelta di localizzare fabbriche, aziende produttive, insieme alla spinta emotiva di identitaria e di appartenenza, aveva fatto emergere una dinamica positiva del ritorno ai paesi e di voglia di costruire soluzioni occupazionali e di crescita sociale. Poi tra crisi internazionali, calo della forza ed autorevolezza della classe dirigente locale nel secondo decennio degli anni 2000, era la delusione e la rassegnazione a prendere il posto dell’entusiasmo. La presa di possesso dell’arcivescovo Cascio è coincisa con la crescita esponenziale della desertificazione delle zone interne con l’emigrazione, dei giovani in modo particolare. Anche il clero locale, già numericamente ridotto, ha visto ulteriori perdite e calo numerico.
Mons.Cascio da protagonista, in armonia con i suoi confratelli Vescovi, quasi con azione di supplenza alla classe dirigente, si sono fatti carico del grave disagio sociale e del dramma della desertificazione delle zone interne. Con l’iniziativa “la mezzanotte del mezzogiorno ” hanno avviato incontri tavoli di confronto, incontrato il Presiden Mattarella, Ministri, hanno alzato il livello del confronto..
Dopo tante iniziative anche questa esperienza fa registrare un momento di stasi, tra l’altro ritengo, per aver registrato un non cambiamento culturale da parte della classe politica.
Per la grave carenza di sacerdoti Mons.Cascio, si spende sia nella guida del Diocesi, che come il buon Pastore, accorre in ogni parrocchia a sostituire il parroco.  A lui giunga l’augurio della redazione del Corriere dell’Irpinia
Tony Lucido
Exit mobile version