Rosa Bianco
Nel panorama degli studi sul Novecento italiano, il Gruppo di Lettura “Leggere il Mezzogiorno novecentesco” si configura come un presidio intellettuale di rara importanza. Ideato e organizzato dal Centro di Ricerca “Guido Dorso” per lo Studio del Pensiero Meridionalistico, che accoglie gli incontri presso la storica sede della Casina del Principe in Corso Umberto I ad Avellino, il progetto propone la lettura integrale e guidata di alcuni capolavori della letteratura italiana del secolo scorso. L’obiettivo è ambizioso e profondamente necessario: analizzare in che modo il Mezzogiorno sia stato rappresentato dagli scrittori — meridionali e non — che hanno consegnato alla modernità un’immagine complessa, talvolta sofferta, e sempre rivelatrice di un Sud plurale.
Il primo appuntamento, svoltosi oggi, ha scelto di inaugurare il percorso con Gente in Aspromonte di Corrado Alvaro, opera imprescindibile per comprendere le tensioni sociali, morali e storiche del Meridione novecentesco. Sotto la guida autorevole del professor Ermanno Battista, la discussione si è articolata attorno ai grandi nuclei tematici che connotano il romanzo: la dignità come valore fondativo, la giustizia come attesa e disillusione, il rapporto irrisolto tra modernità e tradizione, e quel senso di abbandono che, allora come oggi, continua a segnare le aree interne del Sud.
L’incontro ha evidenziato come la letteratura meridionalistica non debba essere percepita quale semplice testimonianza di un passato remoto, ma come una lente critica attraverso cui interrogare il presente e comprendere le radici profonde delle nostre disuguaglianze territoriali. La partecipazione attenta e la qualità del dibattito dimostrano la vitalità di un percorso che, attraverso il metodo rigoroso della lettura guidata, mira a restituire al lettore contemporaneo gli strumenti per interpretare il Mezzogiorno oltre gli stereotipi, nella sua stratificazione storica e antropologica.
Il cammino proseguirà con Signora Ava di Francesco Jovine, altra opera cardinale per comprendere la trasformazione del mondo contadino e le dinamiche del cambiamento sociale nel cuore del Novecento. Sarà un ulteriore momento di confronto e approfondimento, fedele allo spirito del Centro Dorso, che da decenni custodisce e rinnova l’impegno di una ricerca critica sul pensiero meridionalistico, offrendo alla comunità un luogo dove la memoria e l’analisi del Sud si incontrano e dialogano con le sfide del presente.
Come ha scritto Corrado Alvaro “la vita delle nostre terre sembra fatta di attese ostinate e di speranze che non si lasciano piegare”. È forse in questa tenacia — nella capacità del Mezzogiorno di raccontarsi e di resistere — che il nostro percorso di lettura trova il suo significato più profondo. Perché leggere il Sud significa, ancora oggi, imparare a riconoscere ciò che non smette di chiedere voce.



