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Chiusa la piscina a Mercogliano: “Poteva essere evitato”

La delicata e preoccupante emergenza del Coronavirus rischia di mettere in ginocchio la già precaria situazione dell’economia locale. Ma non solo: potrebbe mandare in fumo gli sforzi recenti di quanti, nella pubblica amministrazione, negli ultimi mesi, si sono impegnati per rilanciare progetti che necessitavano di idee concrete e nuova linfa vitale. A lanciare l’allarme è l’avvocato Michele Scibelli, nominato da poco tempo Presidente della “Mercogliano Servizi”, la nuova municipale che affiancherà la giunta del sindaco D’Alessio per la gestione di progetti delicati come i paccheggi in città, quelli nei pressi del santuario di Montevergine, nonché la piscina comunale.

Proprio sulla questione della piscina comunale, Scibelli lancia la preoccupante situazione di deficit in cui la struttura rischia di ritrovarsi, con ritorsioni negative sulla già precaria economia locale, dopo il recentissimo provvedimento del Governatore De Luca sulla chiusura di molti di quei locali pubblici che in Campania e a livello nazionale il precedente Cdm aveva “preservato”.

«Nulla da togliere all’intervento drastico di De Luca, commenta Scibelli, la salute pubblica prima di tutto e mi trova d’accordo in pieno. Il senso di responsabilità verso noi stessi, verso i nostri cari, ci impone cambiamenti di vita drastici ma si spera risolutivi. Ma mi chiedo, con rammarico, e anche con un profondo senso di rabbia, se questo provvedimento urgente poteva essere evitato bloccando le decine e decine di persone che qualche giorno fa si sono riversate sui treni e sui bus diretti dalla Lombardia verso il Sud Italia».

Scibelli entra nello specifico della questione: «Abbiamo investito delle somme di denaro ingenti su questa struttura, abbiamo pianificato santificazioni costanti nelle ultime settimane, raddoppiate rispetto al passato, abbiamo svuotato le tribune, abbiamo regolarizzato il numero di ingressi giornalieri. Tutto questo per permettere alle iscrizioni di riprendere, per salvaguardare in un momento delicato l’economia di Mercogliano, soprattutto sicuri che il provvedimento del Consiglio dei Ministri fosse duraturo e che quindi l’attività della piscina potesse continuare, forti delle nuove disposizioni a tutela della salute dei cittadini che la frequentano».

In un momento così buio per la nazione, Scibelli fa notare come privare la città di Mercogliano della sua piscina sia un ulteriore colpo di mannaia. Senza dimenticare il denaro speso per gli adeguamenti recenti e le 12 persone della società esterna che gestisce in appalto i servizi che rimarranno a casa.

«Stagione sportiva compromessa, dice Scibelli, Mercogliano privata di un suo patrimonio, un colpo al cuore all’economia. La piscina portava i giovani a vivere la realtà locale ma era ed è anche un indotto per il commercio con i tanti iscritti dai comuni vicini. Lo ripeto comprendo e appoggio De Luca ma mi chiedo se tutto questo poteva essere evitato. Mercogliano non aveva bisogno di questa ulteriore notevole perdita».

ALFREDO IANNACCONE

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