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Ciampi: “No a ricatti, o si torni alle urne”

AVELLINO – «Nessuna trattativa sulle poltrone. La competenza sarà l’unico criterio che terrò presente nella nomina della squadra di governo», queste le parole del neo sindaco Ciampi, dopo l’incontro con i cittadini, prima in via Acciani e poi al mercato giornaliero di Quattrograna. «Non ho paura di andare a casa. La città ha scelto una maggioranza e un sindaco. Bisogna trovare gli equilibri per dare un governo alla città e affrontare subito le emergenze». Nella massima trasparenza, insiste: «Ho chiesto ai consiglieri comunali e alle forze politiche di fornirci dei punti programmatici, le loro necessità per Avellino per aprire un confronto. Non c’è una maggioranza ma porteremo avanti un lavoro condiviso. Il consigliere comunale – ragiona – rappresenta l’intera città e non una forza politica. Mi appello alla responsabilità di ognuno di loro». Ci crede: «Lavorando insieme potremmo dar vita ad un’ammini – strazione forte. Lunedì vedremo chi ci avrà fatto pervenire le proprie proposte e lo incontreremo ».

I consigli comunali si terranno nelle periferie va dicendo a chi lo ferma per ricordargli che alcune zone della città sono abbandonate: «Ho deciso di ricominciare dalle zone periferiche e messe ai margini dalla vecchia amministrazione. Ho assunto un impegno durante questa campagna elettorale: ogni settimana girerò un quartiere. Vengo per ascoltare, capire quali sono i bisogni, i desideri dei cittadini, per comprendere il livello di vivibilità di questi luoghi, in che condizioni sono il verde pubblico e le strutture pubbliche, se c’è sicurezza, se funziona il trasporto pubblico locale verso il centro città. Sono i cittadini i miei interlocutori, dovrò dare conto a loro». Ciampi rinnova le promesse: «Non esisteranno cittadini di serie A e di serie B. In una piccola città come la nostra non ci possono essere periferie in tutto e per tutto lontane dal centro. La volontà dell’amministrazione è stimolare la nascita dei comitati di quartiere, di aggregare gli abitanti, promuovere la cittadinanza attiva». Il primo cittadino conferma punto per punto: «Se le norme ce lo consentiranno terremo i consigli comunali nei quartieri e apriremo l’Aula alle delibere popolari e alle petizioni. I cittadini saranno protagonisti: le periferie non saranno destinatarie delle scelte del governo della città, ma avranno un ruolo di parte attiva nei processi decisionali».

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