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Coltivare il tempo delle donne, il convegno promosso da Coldiretti

Conciliare il tempo con il lavoro delle donne in agricoltura. Parte da Salerno il progetto “Coltiviamo l’armonia e il benessere”, con la presentazione dell’accordo territoriale di genere “Organizzare il Tempo ed il Lavoro delle donne”. L’appuntamento è domani 3 aprile alle ore 16 a Salerno alla Camera di Commercio nel  Salone dei Genovesi. La federazione provinciale di Coldiretti Salerno, in qualità di capofila, ed i partner dell’Accordo Territoriale di Genere Ambito Sociale Piano di Zona S3 (ex S5),  I&S Srl Investimenti e Sviluppo e Cooperativa Sociale Astronave a Pedali, presenteranno le  attività del progetto che ha  come finalità organizzare, sensibilizzare ed applicare un sistema integrato di azioni “di genere”, secondo una logica  di sviluppo sociale, benessere collettivo, empowerment e mainstreaming sul territorio considerato, volto soprattutto al mondo agricolo.

Dopo i saluti istituzionali del presidente di Coldiretti Salerno Vito Busillo e del sindaco di Eboli Massimo Cariello, la direttrice del progetto Teresa Boccia illustrerà le linee guida. Partecipano al dibattito Chiara Marciani, assessora alla Formazione e Pari opportunità della Regione Campania, Francesco Alfieri, consigliere del  Presidente della  Regione Campania per i temi attinenti l’Agricoltura, Chiara Bortolas, vicepresidente nazionale Coldiretti Donne Impresa, Carmelo Troccoli, direttore della fondazione Campagna Amica. La chiusura dei lavori sarà a cura di  Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio Regionale della Campania. È prevista la testimonianza dell’esperienza di agricoltura sociale realizzata da Coldiretti Piemonte, con l’intervento di Stefania Fumagalli. Modera il convegno Nicola De Ieso, responsabile della comunicazione di Coldiretti Campania.

L’obiettivo è implementare una forma di agricoltura che si basi sulla collaborazione con il mondo del terzo settore, in un’ottica di sviluppo della multifunzionalità capace di incrementare il reddito locale nonché l’occupazione. L’agricoltura, infatti, è diventata il luogo dove poter creare servizi di prossimità, attraverso cui promuovere azioni terapeutiche, educative, ricreative, culturali, di inclusione sociale, soprattutto oggi che i servizi sociali si stanno riducendo nelle aree a bassa densità abitativa per accentrarsi nelle aree a forte concentrazione urbana, creando sempre più disagio per gran parte della popolazione che vive nelle aree rurali, in particolare quella infantile, anziana e quella femminile che faticosamente ancora si fa carico principalmente del lavoro di cura e deve conciliare famiglia e lavoro. Le varie azioni e sperimentazioni del progetto, dunque, sono rivolte alle donne, alle famiglie, ai soggetti pubblici e alle imprese del territorio dell’Ambito S3 e sono finalizzate allo sviluppo di un nuovo “welfare” che, ampliando l’offerta dei servizi alla persona, individua anche l’agricoltura come produttrice di beni e servizi pubblici e non solo di prodotti di qualità.

I tre macro interventi del progetto sono:

I risultati che si prevedono di raggiungere dalla realizzazione del progetto vanno dalla promozione dell’occupazione e dell’intrapresa femminile nel settore agricolo, con pratiche innovative anche di diversificazione dell’attività in ambito sociale ovvero agricoltura sociale, al potenziamento dell’offerta dei servizi di cura per le donne lavoratrici e le famiglie, con la sperimentazione, in aree rurali e urbane contigue, di processi di apprendimento per l’infanzia e l’adolescenza, basati sulla conoscenza dell’agricoltura, della natura, dell’ambiente e di una sana alimentazione. Sullo sfondo un unico grande obiettivo: “coltivare” l’armonia e il benessere delle donne in agricoltura.

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