Corriere dell'Irpinia

Confesercenti, Marinelli: taglio tassi Bce positivo per le imprese ma servono misure strutturali

“Il taglio dei tassi di interesse stabilito dalla Banca centrale europea è certamente una buona notizia anche per le imprese irpine, ma non è che un primo passo di un percorso che richiede anche misure di altro tipo, per consentire alle attività un accesso al credito agevolato e non eccessivamente oneroso, come oggi accade”. Così Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino.

“Il nodo del costo dei prestiti bancari – ha proseguito il dirigente dell’associazione di categoria – è centrale per la nascita, la sopravvivenza e la crescita delle realtà economiche locali, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, dove da tempo si registra una maggiorazione dei tassi e difficoltà procedurali aggiuntive. Occorre, quindi, come abbiamo sottolineato più volte, un interveno delle istituzioni, centrali e periferiche, per assicurare parità di trattamento sul territorio nazionale e introdurre strumenti di garanzia per le imprese, riducendo il tal modo il gap che si registra tra aree del Paese, penalizzando il Sud.

L’impennata dei tassi registrata negli ultimi anni, a seguito delle politiche monetarie di Bruxelles, ha sicuramente pesato in maniera notevole sull’andamento delle attività, influenzando negativamente una situazione già critica per l’accesso al credito nella nostra provincia e nella nostra regione, mentre peraltro aumentavano i costi di gestione e diminuivano i consumi.

Il taglio dello 0,25% dei tassi è pertanto un sgnale incoraggiante, anche per le famiglie, pur se decisamente marginale e al di sotto delle aspettative. C’è quindi da sperare che il percorso avviato in sede europea prosegua rapidamente in questa direzione, anche se le indicazioni dell’istituto di credito centrale dell’Ue appaiono molto caute, facendo presagire un cammino accidentato.

Un timore avvalorato dalle previsioni di diversi centri studi, compreso quella della Confesercenti nazionale, che stimano una diminuzione del Pil ed una leggera ripresa dell’inflazione, per i prossimi mesi, rischiando di non creare una reale invesrione di tendenza sul fronte dei prestiti bancari, diminuiti di circa il 9% soltranto nell’ultimo anno”.

“Appare sempre più urgente – conclude Marinelli – una strategia complessiva del credito alle imprese e alle famiglie, rispetto alla quale molto si può fare anche sul piano regionale e locale, attraverso l’istituzione di nuovi fondi di garanzia, svincolati da soffocanti iter burocartici, per le Pmi e per le microimprese, convenzioni specifiche o sviluppando forme alternative di finanziamento, come i minibond”.

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