Corriere dell'Irpinia

Conflitto arabo-isrealiano, gli studenti: dalla battaglia culturale al boicottaggio accademico, la mobilitazione non si ferma

Non smettono di far sentire la loro voce gli studenti irpini. Lo fanno con un confronto sulla questione arabo-palestinese, tenutosi questo pomeriggio presso la sede dello Spi Cgil, promosso dal Collettivo Studentesco Irpino. E’ Ludovico Chianese del Centro culturale Handala Ali di Napoli, introdotto da Sanuele Soddu dei Giovani Comunisti, a ricostruire le origini del conflitto, ribadendo come Hamas non possa essere ridotto a un semplice gruppo armato ma sia piuttosto il partito che ha ottenuto la maggioranza a Gaza e in Cisgiordania nelle ultime elezioni. Non esita a parlare della resistenza palestinese come di una lotta liberal-nazionale contro il colonialismo . Non è un caso che la mobilitazione in difesa della Palestina abbia visto protagonisti soprattutto studenti e migranti non solo arabi”. Ricorda come l’obiettivo di Israele sia quello di uccidere i palestinesi per riprendersi la terra. Una strategia portata avanti anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale per identificare possibili obiettivi, anche a costo di uccidere innocenti. E’, invece, Zidane, palestinese di seconda generazione, della Rete studentesca per la Palestina di Napoli, a soffermarsi sulle modalità attraverso le quali portare avanti la resistenza, dalla battaglia culturale per contrapporre a quella dominante una narrazione diversa della guerra al boicottaggio accademico “Contestiamo qualsiasi forma di accordo per la ricerca scientifica con aziende belliche italiane o con lo Stato sionista, promuovendo la realizzazione di gruppi di lavoro e l’istituzione di borse di studio per studenti palestinesi. Di qui la necessità di un coordinamento nazionale e di un movimento che coinvolga anche le scuole, di stabilire connessioni con altre realtà”. Una mobilitazione che proseguirà con un corteo in programma venerdì, alle 18.30, attraverso le strade del centro.

 

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