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Conserviamo il senso di comunità, i consigli degli Psicologi. Al via i servizi di consulenza gratuiti

“Abbiamo attivato questo questo numero verde nella speranza di rispondere alle richieste di chi faceva e fa ancora fatica a vivere rinunciando alla propria libertà, alle relazioni, di chi era spaventato dall’idea della solitudine”. E’ Adele Galdo a spiegare come nasce l’idea della consulenza psicologica gratuita del gruppo Percorsi “Il nostro consorzio è abituato a lavorere con le fasce deboli, dagli anziani ai diversamente abili. Fin dall’inizio dell’emergenza, quando le norme di sicurezza hanno imposto a tutti di restare a casa abbiamo immaginato di attivare un servizio gratuito per chi avesse difficoltà, anche tenendo conto del continuo ricorrere di notizie che parlavano dell’aumento vertiginoso dei contagi, degli ospedali costretti a fare i conti con mancanza di posti. Abbiamo immaginato che chi ha già tratti ansiosi potesse essere preda di crisi d’ansia e che sarebbe stato utile per lui parlare con un esperto che gli spiegasse il senso del suo sacrificio, che lo aiutasse a tranquillizzarsi, magari ricordandogli che si tratterà di un sacrificio limitato nel tempo. Le prime telefonate sono state di chi soffre di disturbi ansiosi e ipocondriaci. C’è chi misura la febbre due volte al giorno, chi cerca costantemente notizie sull’epidemia ma riteniamo che nei prossimi giorni crescerà con forza il numero delle persone che avvertirà il vuoto delle relazioni, poiché è nell’altro che ciascuno trova conforto. Il consiglio che diamo è quello di lavorare sulle resilienze, sulle passioni, dalla lettura alla musica, di darsi ritmi e impegni giornalieri, quella che chiamiamo fuga psicologica, riscoprendo amicizie a distanza. Penso anche agli anziani soli che corrono il rischio di un decadimento psicologico, non avendo nessuno con cui confrontarsi. Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 20.30 Basterà chiamare all’800 741490”. Michele Lepore, psicologo e psicoterapeuta, sottolinea la necessità di non perdere il senso di comunità “Sono diversi gli studi scientifici sugli effetti della quarantena che testimoniano il rischio di disturbi postraumatici. E’ evidente che sia durante che dopo l’emergenza ci possiamo trovare di fronte a sintomi depressivi e ansietà, soprattutto per gli operatori sanitari costretti a turni massacranti. Sarà importante che quando tutto questo sarà finito il governo si preoccupi anche di garantire misure di sostegno psicologico, penso semplicemente a chi dovrà pagare anche economicamente il prezzo di questa emergenza. I flash mob, l’hashtag andrà tutto bene, intesi come una sana fisiologica regressione possono fare bene e alimentare l’ottimismo nel breve periodo ma il rischio è quello di risentirne nel momento in cui questo ottimismo dovesse fare i conti con il reale. Penso, invece, che è altamente rischioso l’attacco rabbioso nei confronti dhi chi non rispetta le regole, che diventa un vero capro espiatorio, innanzitutto perché queste persone finiscono per non sentirsi parte del tessuto sociale o per avere l’impressione di perdere del tutto il controllo sulla propria vita con il pericolo di crisi depressive. Al tempo stesso la paura finisce per ridurre la dimensione cognitiva e per farci perdere il senso della complessità dei fenomeni”

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