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Corto e Capo, Rinaldi: un festival a misura di spettatore nel segno della condivisione

Sono i numeri a decretare il successo della X Edizione del Corto e a Capo – Premio Mario Puzo, tenutosi dal 21 al 26 agosto 2024 tra le province di Benevento e Avellino. Un bilancio in positivo, una nuova scommessa vinta quella che caratterizza il Festival del cinema delle aree interne; un evento con tantissimi eventi che si caratterizza per le sue visioni trasversali sul territorio e nel cinemaUn’anima corale che quest’anno ha cantato sul filo rosso del tema Forme in Movimento – Corpi, paesaggi e presenze nel cosmo che ci circonda.

A sottolineare la propria soddisfazione Umberto Rinaldi, il direttore artistico “Ci ha reso felice la grande partecipazione del pubblico anche in location nuove e insolite come quella di Montefusco o quella del Colle dell’Angelo a San Martino Sannita. Si è confermato l’affetto in location consolidate come la location storica di Venticano e in alcuni centri ormai già noti come Montella e Colle Sannita. La volontà di fare rete è stata una priorità fin dal primo anno e a distanza di dieci anni si è dimostrato un elemento molto importante che ha nutrito di valore aggiunto la manifestazione, tutto si è svolto in perfetta sintonia anche con le nuove realtà che si sono dimostrate aperte e propositive.. Abbiamo proiettato più di 60 opere in concorso e molte altre fuori concorso cercando di raggiungere diversi tipi di pubblico, da quello delle arene a quello della sala, passando per piazze, location suggestive in mezzo al verde e piccoli luoghi di incontro e di associazionismo come l’esperimento Seneca Vision che ha visto interagire adulti e giovani in nome del cinema”.

La scommessa è stata quella di puntare “tutto su un festival a misura di spettatore, senza red carpet ma con momenti di incontro e condivisione in grado di avvicinare chi guarda a chi propone o realizza le opere. In questo senso un momento magico è stata la masterclass di Montefusco con Daniele Cipri, che ha condiviso con tutti la sua “malattia” per il cinema, quel senso di trasporto che lo ha portato dall’artigianato all’arte, dalle riprese dei matrimoni al cinema che conta, fino al David di Donatello. In questo senso, altrettanto importante è stato il momento di incontro con Silvia Scola, oltre a ricordare del papà Ettore come raccontato nel libro, ha condiviso la magia del cinema, facendo un confronto tra le vecchie e le nuove generazioni, che hanno bisogno riscoprire l’importanza di essere prima cittadini e poi autori”

Non ha dubbi Rinaldi “Cutro, Calabria, Italia è stato forse il momento più toccante dell’intera manifestazione, un pugno allo stomaco necessario per riportare l’attenzione su certe tragedia, che il regista Mimmo Calopresti ha definito inevitabili se non si prendono le giuste misure in supporto di chi arriva e non contro. Vivaci ed emozionanti anche gli incontri con i tanti autori che hanno proposto le loro opere in concorsi, regalandoci momenti di riflessioni, risate e a volte qualche lacrima, condivisa sempre con tutti, in quei luoghi dove di solito il cinema non arriva ma che quando arriva sa farsi valere e emozionare”.

Tante le collaborazioni anche in questa edizione: l’Associazione Auna di San Giorgio Del Sannio, che  ha garantito un gruppo di visione sempre attento e puntuale, la Proloco di Colle Sannita, con la quale è stato promosso un approfondimento su cinema e territorio con l’attore Salvatore Misticone e la sua esperienza con il caso di Castellabate. Slow Food Avellino e l’Associazione IrpiniaMia che hanno consentito di chiudere in bellezza sulla terrazza di casa Scola facendo un omaggio a Marcello Mastroianni e al cinema di Ettore Scola, in presenza di Silvia Scola. Decisivo anche il sostegno della libreria Casa Naima nella realizzazione della sezione Aperitivi Cineletterari con incontri interessantissimi che hanno consentito di approfondire i retroscena della sceneggiatura e della scrittura (Angelo Petrella), il ricordo di alcuni personaggi che hanno rappresentato la storia del cinema come Carlo delle Piane (Anna Crispino) o Elsa De Giorgi (Marialaura De Simone).

“Il finale con Cristiano Godano – prosegue Rinaldi -è stato un modo per ringraziare tutti e chiudere con un’alternanza di emozioni, questo decimo compleanno che ci ha regalato anche l’augurio di alcuni piccoli coetanei, bambini di dieci anni, che con la loro innocenza e la loro curiosità ci hanno consentito di lanciare uno sguardo al futuro, un futuro incerto e tutto da scrivere ma che sicuro si fonderà sulla forza del cinema, anche dove il cinema non è di casa”.

Mario Puzo Film Festival – Corto e a capo nasce nel 2015 con l’obiettivo di diffondere la cultura cinematografica attraverso proiezioni e incontri con autori, attori e protagonisti del cinema, privilegiando quelle figure che si muovono al di fuori dei circuiti ufficiali e dei canali classici di fruizione. 

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