“I nuovi istituti del diritto del diritto della crisi, le novità intervenute, ed il ruolo dei professionisti” il titolo del seminario di studio promosso e organizzato dall’ ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e degli avvocati, che si è svolto, oggi nella sala convegni della Camera di Commercio irpina, ad Avellino.

Ad aprire i lavori, moderati da Ottavio Barretta, consigliere Odcec Avellino, l’avvocato  Girolamo Pettrone commissario della Camera di commercio Irpinia- Sannio, Mario Lariccia presidente provinciale dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Avellino e l’avvocato carmen Pellino in rappresentanza degli Ordine provinciale degli avvocati.

“Sono soddisfatto della partecipazione in questo seminario- afferma il presidente Lariccia-  di  relatori di chiara fama  nazionale  e soprattutto. Una presenza folta e ancora più significativa in un momento così  impegnativo dal punto di vista lavorativo, perchè  Nnlla prossima settimana è prevista   la discussione della riforma del 139. E per questo ringrazio il Presidente Nazionale dell’ordine dei commercialisti e reviisori contabili  Ebano De Nuccio per  avere qui ad Avellino la seconda  carica dell’ordine nazionale Cristina  Marrone“.

Ad aprire gli interventi  è stato avvocato Stefano Ambrosini,  professore ordinario di diritto commerciale presso l’Università del Piemonte orientale, sul tema “dal concordato preventivo a quello semplificato: ruolo del presidente e del giudice”. “Il mio messaggio è  rivolto ad  una della semplificazione normativa, perchè ritengo, che una buona legge debba essere la più semplice e più chiara possibile. Ma  è anche  un auspicio ad un”interpretazione da parte dei magistrati, che sia equilibrata e che rispetti lo spirito di queste nuove norme e che, infine,  nella rigorosa osservanza della legge, quando è possibile, tenti di salvare le imprese in difficoltà”.

Il commercialista Loris Landriani, professore ordinario di Economia aziendale presso l’Università degli di Napoli Parthenope si è soffermato sulle nuove competenze dell’attestatore, che ricopre “un ruolo cardine nel percorso della composizione negoziata della crisi dimpresa.”

“La Composizione negoziata ed il test pratico” al centro dell’intervento del professore Giuseppe Sancetta, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese presso l’Università di Roma La Sapienza.” Di fronte dell’aumento delle imprese in difficoltà, il legislatore- ha introdotto un nuovo strumento per prevenire e affrontare situazioni di crisi: la composizione negoziata della crisi d’impresa (CNC), destinata ad assumere un ruolo fondamentale nel panorama post pandemia da Covid-19, ossia quello di permettere il risanamento delle imprese in  condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario, che tuttavia hanno le potenzialità necessarie per restare sul mercato, cioè abbiano concrete prospettive di risanamento.  Il legislatore ha voluto individuare un sistema di aiuto per le imprese in difficoltà, avente natura volontaria, negoziale e stragiudiziale, a cui è possibile accedere mediante una fase preliminare di autodiagnosi”.

Ha discusso della variazione in diminuzione dell’iva negli istituti disciplinati dal codice della crisi e dell’insolvenza  Cristina Marrone consigliere nazionale dell”Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili con delega alla gestione della crisi d’impresa e procedure concorsuali. “La volontà è quella legata alla continuità aziendale. Mentre prima si parlava solo di fallimento e cioè spossemamento totale dei beni e dei diritti da parte dell’ amministratore, del legale rappresentante e dei soci ad oggi  quello che si vuole attuare è cercare di non fare morire le nostre aziende, e di creare una certà continuità affinche vengano assolutamente tutelati i posti di lavoro.  Non solo, ma anche che  questa morte aziendale non porti  tante altre conseguenze, che sono legate  al stare male di dipendenti piuttosto che creditori. La volontà è quella  che eviti la decadenza dell’azienda e di stare più a lungo in auge. Questo è molto complicato. Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Ebano De Nuccio, impegnato con la politica a vedere quelli, che sono i correttivi che possono essere attuati, perchè  come ho detto è un codice della  crisi  che purtroppo è molto intepretativo. Forse e’ mancata la parte pratica da parte del legislatore  nel metter mano al codice della crisi insolvenza. Forse l’inserimento di  qualche commercialista  e legale in più all’interno delle commissioni avrebbe fatto  prodotto risultati migliori  sulla transazione  fiscale per la composizione negoziata e permetterebbe a tante attività,all’inizio del loro stato di insolvenza, di poter sanare con un piano e soddisfare in percentuale la massa creditoria. Il consiglio nazionale  si è insediato  da due  anni  ed è difficile in un arco temporale  così ristretto  poter intervenire, ma ci stiamo lavorando grazie a questo Governo che sta capendo che i professionisti hanno una valenza.”

Il commercialista ed esperto in crisi d’impresa Tommaso Nigro  si è soffermato in particolar modo  sulla composizione negoziaata . “E’un processo  che -spiega Nigro-   che individua tra i suoi pilastri la figura del Professionista esperto chiamato in prima istanza valutare la percorribilità del risanamento delle imprese e poi ha facilitare trattative con il credito assicurando il rispetto dei doveri di tutte le parti che aderiscono alla procedura .E un procedimento nel quale si prevede la convocazionem dell’imprenditore atto a valutare l’esistenza di una concreta prospettiva di risanamento anche alla luce delle informazioni assunte dall’organo di controllo e da revisore legale seminato se in carica l’imprenditore parte attiva del procedimento”.

Infine a chiudere i lavori la Dott.ssa Gemma Iermano , responsabile Area II della Camera di commercioche ha tracciato una fotografia della crisi d’impresa e della composizione negoziata con  particolare riferimento alla Campania e al circondario Irpinia- Sannio.