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Cristian Russomanno sfiora il titolo di miglior sommelier della Lombardia

Traguardo sfiorato per il giovane irpino Cristian Russomanno, classificatosi secondo al concorso per il miglior sommelier della Lombardia, tenutosi presso l’Hotel Westin Palace in occasione di AIS Birth Day, la giornata dedicata ai festeggiamenti per l’anniversario della nascita dell’Associazione Italiana Sommelier, che quest’anno spegne 59 candeline. A batterlo è stato Marius Dumitru, del ristorante Ma.Ri.na di Olgiate Olona, storico punto di riferimento gourmet della provincia di Varese,  Terzo posto per Andrea Rossetti. Numerose le prove nelle quali si è dovuto cimentare Cristian, a conferma di una competizione serrata,  che premia ogni anno preparazione e talento, da una serie di domande su acque, tè, distillati e birre alla scelta di un piatto da abbinare a un vino, dalla stesura di una relazione su una etichetta di vino lombardo alla degustazione di due vini alla cieca. Tre i sommelier selezionati per la finale “La gara è stata avvincente. Ci è stato chiesto – spiega Cristian – di degustare due vini alla cieca, poi due vini dello stesso vitigno ma di aree differenti, infine, tre distillati. E’ stata, poi, la volta di un menù di 5 portate, a cui abbiamo dovuto abbinare tre vini regionali e tre vini nazionali, scegliendo, poi, il miglior abbinamento tra una bevanda e un piatto proposto. Ci è stato chiesto di presentare una bottiglia di vino ai commensali e di raccontare alla platea due etichette di vino lombardo. Sono orgoglioso di essere andato vicinissimo alla vittoria, il prossimo obiettivo è la conquista del titolo italiano. Sono contento per il mio amico Marius con il quale ho condiviso studi ed esperienze molteplici”

Un percorso, quello di Cristian, partito dall’Irpinia, fatto di passione e creatività per approdare in Lombardia, dove si è affermato, lavorando nei ristoranti più alla moda. Oggi è consulente per vari ristorranti  e head sommelier del ristorante Zero di Milano in Corso Magenta, inserito nella guida Michelin

“E’ stato mio zio Igor, che oggi non c’è più e a cui devo tutto – spiega Cristian – a trasmettermi la curiosità per l’universo delle degustazioni, lo avevo accompagnato ad una serata a san Potito, organizzata dall’Associazione Sommelier ed è scattato qualcosa in me. E’ stata per me una scoperta, mi sembrava che in un calice fossero racchiusi geografia, storia e gastronomia. Da allora ho cominciato a studiare. Nel 2017 ho vinto il premio di miglior sommelier di Avellino, mi sono diplomato con la scuola Alma, ho continuato a perfezionarmi seguendo corsi in inglese sulla sommelieria, per accrescere le mie competenze. Quello della ristorazione è un universo in cui contano competenze e spigliatezza. Ma sono certo oggi che sia la mia strada. Il mio sogno è vincere il titolo italiano. Mi piacerebbe che le persone che sono sempre state al mio fianco, dalla mia ragazza alla mia famiglia fossero orgogliosi di me”. Sottolinea come “Oggi il sommelier non è più rigido come un tempo, si muove verso la nuova frontiera, una comunicazione a 360 gradi che spazia dalla storia alla geografia, dal vino alle birre. Deve essere rispettoso delle regole, cortese ma anche empatico. Il vino deve essere snello, di qualità elevata ma che susciti la voglia di bere nel consumatore”

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