Site icon Corriere dell'Irpinia

Dalla Piattaforma Logistica alla Zes: Valle Ufita si mobilita. Ecco il documento del Pd

Foto: nuovairpinia.it

Ad aprire la vertenza Valle Ufita ci ha pensato, cinque giorni fa, la sezione del Pd di Grottaminarda. In una assemblea con gli operai dello stabilimento flumerese, insieme al sindaco della cittadina ufitana, Marcantonio Spera, ed il segretario locale dem, Nicola Cataruozzolo, si è parlato della necessità di unificare tutte le questioni bollenti che riversano sul territorio: non solo Industria Italiana Autobus, allora, ma anche piattaforma logistica e Zone Economiche speciali.

Senza dimenticare la Lioni-Contursi-Grottaminarda. Progetti e infrastrutture che dovranno fare parte di un progetto unico.

“A seguito dell’ennesimo infruttuoso incontro tenuto al MIMIT, il circolo del Partito Democratico di Grottaminarda ha organizzato un incontro con i lavoratori dell’IIA insieme alle forze istituzionali e sindacali per discutere sul destino dell’azienda.

La discussione si è incentrata su questi punti:

1) si è individuato nel governo la controparte, non solo perchè detentore del 27% delle azioni tramite Leonardo ma soprattutto per la scelta decisiva del futuro azionista dell’azienda.

2) si è deciso una serie di iniziative di lotta per mobilitare la popolazione della Valle dell’Ufita non solo sulla vertenza IIA, sulla mancata realizzazione della piattaforma logistica, sull’attivazione delle zone Zes cancellate dal ministro Fitto con finanziamenti congrui per attrarre altre imprese e sul mantenimento dei corsi universitari del “Vanvitelli” nella sede dell’ASL di Grottaminarda.
Solo in modo unitario possiamo combattere questa battaglia contro la latitanza del governo rispetto gli aspetti societari futuri perché si assuma le proprie responsabilità.

L’Industria Italiana Autobus è controllata dallo Stato tramite Invitalia e Leonardo, produce un bene pubblico su cui si sono investiti milioni e milioni di euro e per questo motivo deve restare un’azienda pubblica.

La prima richiesta al Governo è quella di risanare e rilanciare l’impresa prima di procedere a qualsiasi cessione, anche con l’uscita di Leonardo il controllo sull’azienda deve restare pubblico. Se il privato volesse entrare, dovrà avere requisiti di serietà, solidità, essere in possesso di un piano industriale vero e avere disponibilità ad un reale confronto con sindacati e lavoratori.

E l’invito ai presenti di coinvolgere su questi punti i cittadini, i parlamentari eletti nella nostra provincia, i consiglieri provinciali, tutti i sindaci dell’area vasta, le associazioni sindacali e padronali per definire un calendario di lotte prima del prossimo incontro fissato per il 23 maggio presso il Mimit”.

Exit mobile version