Site icon Corriere dell'Irpinia

De Gasperi a settant’anni dalla morte, Mattarella: ricostruttore della patria. Il mondo della politica celebra il grande statista

“A settant’anni dalla sua morte, la Repubblica rende omaggio ad Alcide De Gasperi, uno dei suoi Padri fondatori, onorandone lo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa di Alcide De Gasperi.

“Nato in un contesto – l’Impero austro-ungarico – e in una terra caratterizzata dalla presenza di più culture e che avrebbe attraversato tutte le vicende del Novecento – inclusa l’unione all’Italia e poi il suo nuovo distacco, per quasi due anni, durante la Seconda Guerra Mondiale con l’inclusione nell’Alpenvorland, provincia del Reich nazista – De Gasperi difese l’italianità del suo popolo e profuse il suo impegno politico nell’affermazione di altrettanta tutela dei diritti di ogni comunità, all’insegna del rispetto della identità e della dignità di ogni persona, realizzando condizioni preziose per affermare principi di comprensione e cooperazione internazionale.

Pagò con la carcerazione – ricorda il capo dello Stato – la sua opposizione nei confronti dell’affermazione del regime fascista, e non rinunciò mai a perseguire quegli ideali volti a pervenire a un ordinamento statale basato sul rispetto delle libertà fondamentali che lo portarono in seguito ad essere riconosciuto come ricostruttore della Patria.

Le sue abilità di statista si rivelarono impareggiabili all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, dove in seno a complessi negoziati internazionali, seppe raggiungere equilibri che affermarono nuovamente la dignità dell’Italia gravemente compromessa dalla dittatura, con l’attenuazione delle conseguenze di trattati imposti a una Nazione i cui destini il fascismo aveva voluto unire a quelli del Terzo Reich nazista. Si deve alla sua lungimiranza anche l’adesione dell’Italia all’Alleanza Atlantica, strumento di consolidamento delle democrazie, così come, nello stesso tempo, l’avvio del processo di integrazione europea – suo costante obiettivo – in cui la Repubblica Italiana svolse un ruolo di primo piano, tramandando alle generazioni percorsi di pace”. “L’Italia e il suo popolo – conclude Mattarella – esprimono riconoscenza ad Alcide De Gasperi che ne ha segnato così profondamente il progresso”.

“70 anni fa il popolo italiano ha reso omaggio lungo tutto il percorso verso Roma ad Alcide De Gasperi, rendendo plasticamente evidente il ringraziamento a un uomo politico che ha vissuto l’unità nazionale come ideale, l’onore della *propria patria come compito, la promozione e la difesa della libertà e della democrazia come missione, un’Europa unita in un Occidente democratico come scelta e la centralità della persona come programma. 70 anni dopo il suo esempio, il suo insegnamento, il suo metodo continuano a sfidare tutti per tentare di esserne adeguati. Una eredità che oggi, soprattutto oggi, in un mondo in drammatica trasformazione, ci indica ancora la via giusta da seguire, nella chiarezza dei valori e nel coraggio dell’azione”. Lo scrive sui suoi social il deputato del PD Lorenzo Guerini.

“Esattamente 70 anni fa moriva lo statista italiano più importante del secolo, il vero padre della repubblica italiana, un grande democratico cristiano. Tutta Italia oggi dovrebbe rendere omaggio a Alcide De Gasperi”. Lo scrive sui social Matteo Renzi.

“‘Il futuro non verrà costruito con la forza, nemmeno con il desiderio di conquista ma attraverso la paziente applicazione del metodo democratico, lo spirito di consenso costruttivo e il rispetto della libertà’. È con queste parole che voglio ricordare oggi i 70 anni dalla morte di Alcide De Gasperi, padre della nostra Repubblica, pioniere insieme a Robert Schuman e Konrad Adenauer dell’integrazione postbellica dell’Europa. Come ricorda oggi Angelino Alfano sulle colonne del Corriere della Sera, De Gasperi agì politicamente avendo come bussola il valore della libertà, ebbe la forza, la dignità, l’autorevolezza che servivano per riportare il Paese nel consesso internazionale, dopo i disastri e le vergogne del fascismo’. Di De Gasperi rimanga viva la sua visione di patria, di Europa, di libertà e di democrazia, affinché sia ancora oggi motivo di ispirazione per una cooperazione internazionale fondata sulla pace e sulla giustizia”. Così il presidente del CNEL, Renato Brunetta.

“Grazie alla ‘fondazione De Gasperi’, che ogni anno celebra una messa in onore dello statista trentino scomparso trenta anni fa. E’ il modo giusto di ricordarne assieme la figura senza strumentalizzazioni e intenti propagandistici”. Così il presidente della Dc Gianfranco Rotondi.

“A settant’anni dalla sua morte, la figura di Alcide De Gasperi continua a rappresentare un punto di riferimento irrinunciabile per i moderati italiani ed europei”. Così il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello. “Il suo orientamento culturale, fondato sulla centralità della persona, è principio fondante per leggere anche la realtà odierna – aggiunge Martusciello – cosi come lo è la sua idea di Europa, basata sul popolarismo, in cui il percorso di integrazione comunitaria viene concepito come un fatto politico ampio e profondo, da condurre senza mortificare le istanze nazionali. Di De Gasperi ammiriamo e seguiamo anche la sua concezione di solidarietà come componente dell’impegno, per farsi carico di una società complessa in tempi difficili. E costituisce per noi un modello la sua fiducia nella possibilità di costruire un futuro attraverso l’impegno e la responsabilità, specie da parte dei più giovani. A lui, – conclude l’eurodeputato – continuiamo e continueremo a guardare”.

70 anni fa moriva Alcide DeGasperi. Un politico con senso della storia e aspirazione alle grandi imprese.Capace di parlare a nome dell’Italia intera e delle sue tre culture fondamentali – socialismo, repubblicanesimo e popolarismo – aveva consapevolezza e profonda conoscenza delle radici storiche, politiche e morali sulle quali l’Italia avrebbe dovuto rifondarsi. Radici repubblicane, cristiane e socialiste che De Gasperi sapeva intrecciare: non parlava a nome del suo partito o, peggio, della sua vanità, ma dell’intera nazione”. Così su X il leader di Azione Carlo Calenda

“A 70 anni dalla sua scomparsa ricordiamo con orgoglio Alcide DE GASPERI, padre fondatore della Repubblica e pioniere dell’UE. Ci consideriamo i suoi eredi, precursori del processo d’integrazione economica e politica dell’Europa”. Così Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, su X. E aggiunge, in un altro post su X: “Grazie a lui l’atlantismo e relazioni con gli Stati Uniti rappresentano un patto di sicurezza e una garanzia di pace. Orgogliosi di questo grande politico italiano”.

“A settant’anni dalla sua scomparsa, ricordiamo con gratitudine la figura di Alcide De Gasperi, protagonista indiscusso della storia italiana ed europea del dopoguerra, che ha guidato con capacità e grande visione la nostra Nazione negli anni post-bellici, contribuendo in modo significativo a costruire le fondamenta dell’Italia. Unanimamente riconosciuto come il padre della Repubblica, tra i fondatori della Democrazia Cristiana, De Gasperi è giustamente ricordato ancora oggi come un importante statista, un grandissimo mediatore e un pioniere dell’Unione europea”. Così su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“A settant’anni dalla sua morte, rendiamo omaggio ad Alcide De Gasperi, uno dei padri fondatori della Repubblica Italiana, figura cruciale nella creazione della Comunità Europea, statista di riconosciuto calibro internazionale. L’idea di un’Italia democratica e partecipativa per cui De Gasperi ha lavorato è quantomai attuale e rappresenta un monito, da custodire, a non dismettere la coesione e l’unità nazionale – oggi minate da strampalate suggestioni riformiste”. Lo scrivono in una nota congiunta i capigruppo M5S delle commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato Alfonso Colucci e Alessandra Maiorino.

Exit mobile version