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Denso, in arrivo l’accordo per l’esodo incentivato. Stellantis, torna la cassa integrazione?

Si preannuncia un autunno caldo per l’automotive irpina. Che il settore sia in crisi è ormai un assunto conclamato, ma la situazione al momento non tende a migliorare. I risultati del primo semestre che hanno consegnato dati negativi sulle vendite del Gruppo Stellantis si sono immediatamente riversati nelle varie realtà lavorative.

Le sigle sindacali e i vertici aziendali della Denso Thermal Systems stanno lavorando alacremente per evitare che la situazione afferente ai 239 esuberi si incagli. Il prossimo lunedì ci sarà un incontro presso Confindustria ad Avellino per sottoscrivere l’accordo sulla mobilità volontaria incentivata. Si procederà all’accompagnamento dei lavoratori che hanno maturato i requisiti per andare in pensione, per i quali l’azienda ha previsto il mantenimento della retribuzione fino alla pensione aggiungendo alla Naspi un’integrazione, garantendo la totalità dello stipendio; mentre per chi non è in possesso dei requisiti il vertice dell’azienda di Pianodardine ha stanziato fino a circa 80mila euro per l’esodo volontario. Non accennano a diminuire le difficoltà dovute al calo dei volumi produttivi e dal 26 agosto è attiva la cassa integrazione.

All’ex Fma di Pratola Serra, nonostante sia stato ampiamente annunciato il ritorno alla piena produzione l’obiettivo è ancora lontano. Al momento sono attivi ancora gli ammortizzatori sociali con il contratto di solidarietà, ma si starebbe valutando un’altra strada per tentare di “allungarne l’utilizzo”. Sarebbero in corso dei discorsi per capire se ricorrere alla cassa integrazione dal mese di ottobre. Si arriverebbe in ogni caso alla primavera del prossimo anno, con la speranza che le commesse tornino ad aumentare e scongiurare il ritorno alla cig.

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