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Dopo Borgo Ferrovia anche a Bellizzi la Pastasciutta antifascista

AVELLINO – Raduno antifascista anche a Bellizzi Irpino: ieri abbiamo già annunciato l’appuntamento di Borgo Ferrovia, ora si aggiunge quello promosso dall’associazione Panta Rei di Bellizzi. Stiamo parlando della ricorrenza storica della caduta di Benito Mussolini, il 25 luglio del 1943. Gli antifascisti avellinesi si radunano nel segno della “Pastasciutta antifascista”, evento nato a Reggio Emilia proprio in quella storica giornata di 81 anni fa. Fu una famiglia emiliana, la famiglia Cervi, una volta saputo della sfiducia al Duce da parte del Gran Consiglio del Fascismo, a cucinare quintali di pasta per festeggiare in piazza. Da allora in tutta Italia gli antifascisti rinnovano la tradizione. Anche quelli avellinesi.

A Bellizzi irpino l’appuntamento che dà l’associazione Aps Panta Rei è per il 24 e 25 luglio, insieme all’Anpi – Comitato provinciale di Avellino e in collaborazione con la Cgil, Emergency, Aps Laika: “L‘attività – fanno sapere in una nota stampa – avrà inizio mercoledì 24 per chiudersi giovedì 25 luglio con la Pastasciutta antifascista, a Bellizzi Irpino in piazza Napoli dalle 20:30. La Pastasciutta antifascista del comitato provinciale Anpi di Avellino vuole diventare un evento fisso collegato alle altre centinaia di cene organizzate in tutta Italia nella Rete delle Pastasciutte antifasciste coordinate dall’Istituto Alcide Cervi”.

“Cosa si celebra? Il 25 luglio 1943 cade il regime fascista guidato da Benito Mussolini, con il suo conseguente arresto per ordine del re Vittorio Emanuele III e nel Paese si apre una nuova fase. Quel giorno fu grande festa ovunque ma in particolare a Casa Cervi, una gioia spontanea di molti Italiani che speravano nella fine della guerra e della dittatura. Quel 25 Luglio, alla notizia che il Duce era stato arrestato vi fu un’irrefrenabile voglia di festeggiare, a Campegine i Cervi insieme ad altre famiglie del paese portarono la pastasciutta in piazza con un carro nei bidoni per il latte. Con un rapido passaparola la cittadinanza si riunì attorno al carro e si mise in fila per avere un piatto di quei maccheroni conditi al burro e formaggio che, in tempo di guerra e di razionamenti, erano un pasto di lusso. Pastasciutta antifascista è in ricordo di quel giorno”.

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