Corriere dell'Irpinia

Egidio: il nostro programma è la “rivoluzione” semplice

Nel simbolo, “Libertà e partecipazione”, è racchiuso il senso del loro impegno: i candidati riuniti intorno all’aspirante sindaco Giovanni Egidio vanno avanti nella campagna elettorale e nella sfida agli uscenti con il ricandidato sindaco Rino Ricciardelli con la lista “Centrosinistra per Santa Paolina”.

Giovanni Egidio è iscritto al Pd, in squadra anche il segretario cittadino del partito, Felice Egidio, ma la lista è civica, espressione delle diverse energie che si sono ritrovate a condividere questo progetto amministrativo.

«Come lista stiamo avendo, in generale, un buon riscontro – dice il candidato sindaco- E’ anche naturale che dopo venti anni si avverta la sensazione e la voglia di cambiare. A Santa Paolina, pur alternandosi, la compagine amministrativa è rimasta sempre la stessa, nel tempo. Il cambiamento è fisiologico».

Quali sono i punti su cui punta Egidio, è presto detto:«Il nostro programma è la vera rivoluzione, perché è semplice e innovativo allo stesso tempo. I nostri competitor pubblicano e diffondono notizie di grandi progetti, strutture scolastiche, palestre, ma questo paese non ne ha bisogno, se fino ad oggi non è cresciuto il volontariato, se i servizi agli anziani, popolazione in prevalenza rispetto ai giovani, sono inesistenti. E invece, come per tutti i piccoli comuni dell’Irpinia, bisogna puntare sulle eccellenze del territorio, sul recupero delle tradizioni, per sviluppare il turismo in questo campo. Per esempio, la legge sull’enoturismo voluta da Maurizio Petracca avvantaggia molto i nostri territori. Peccato che l’amministrazione attuale non ne parli, forse non ne è a conoscenza. Per il resto, mi rendo conto che la loro è solo propaganda».

La campagna elettorale, continua Giovanni Egidio, andrà avanti tra diverse iniziative, comizi, assemblee, «perché riteniamo che la vicinanza, la prossimità con la gente, siano fondamentali per recuperare il rapporto con gli elettori. Vedo che la sfiducia per la politica è tanta, mi auguro che non crescano gli astensionisti, anche se per le comunali è difficile che accada, ma il nostro obiettivo è recuperare il rapporto con i cittadini. E come dico spesso, credo che il cambiamento debba venire dalla gente, a prescindere da quello che fa un’amministrazione nell’ultimo mese. Se si vuole il cambiamento, questo sarà nelle urne. E’ con i cittadini e per i cittadini che si lavora, e a loro ci rivolgiamo. Il destino di un paese è nelle loro mani. E questa è l’occasione».

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