Corriere dell'Irpinia

Elezioni europee, Todisco: “Oggi Bruxelles è il centro delle decisioni”

Di Matteo Galasso

Francesco Todisco, già consigliere regionale della Regione Campania e attualmente commissario del Consorzio di bonifica del Volturno, è tra i candidati del Partito democratico alle elezioni europee del prossimo 8 e 9 giugno.

On.le Todisco, qual è stata la sua reazione alla notizia della candidatura alle elezioni europee per il Partito Democratico?

Innanzitutto grande entusiasmo. Che la Direzione nazionale del Pd abbia deciso di chiedermi questo impegno è motivo di grande soddisfazione. Mi sono subito messo a disposizione.

La circoscrizione Sud, in cui è candidato, è la più ampia e attualmente anche la più problematica dell’intero Paese: sarà sostenuto da tutto lo schieramento? Quali strategie intende  mettere in atto a proposito?

Dalle prime ore in cui ho comunicato a tante amiche, amici, compagni di sempre, questa candidatura ho ricevuto centinaia e centinaia di messaggi di stima, affetto e sostegno. È una grande soddisfazione perché capisco di aver, in questi anni, costituito un rapporto con le comunità. È a loro che mi rivolgerò.

Potrebbe spiegarci qual è il tema più importante che intende trattare nella Sua campagna elettorale?

Sì, come dicevo, è soprattutto verso le piccole comunità che sarà concentrato il mio sforzo. Alle aree interne della Campania e di tutto il Sud Italia coi tanti problemi che investono i nostri piccoli comuni, dalla sanità ai trasporti, al lavoro e al rilancio delle imprese e degli investimenti.

Quali obiettivi specifici si prefigge di raggiungere nel corso di un suo eventuale mandato al Parlamento Europeo? In che modo porterebbe e affronterebbe le problematiche della provincia e dell’intero Mezzogiorno a Bruxelles?

L’Europa oggi è il centro decisionale più importante  per le nostre vite. Abbiamo bisogno di immaginare un’agricoltura sostenibile senza che a pagarne il prezzo siano i piccoli e medi imprenditori. Penso ad un rilancio degli investimenti sul nuovo corso ambientale, che premi gli sforzi di chi, con grandi difficoltà anche nel Mezzogiorno d’Italia, prova a costruire un futuro pur non essendo legato a grandi gruppi internazionali.

Come spiega la connessione tra ciò che viene deciso a Bruxelles e il suo diretto impatto sull’Irpinia e sulle regioni del Sud d’Italia: in che modo connettere le politiche locali con le agende più ampie dell’UE?

Un parlamentare europeo con forti legami territoriali e sociali deve poter servire la propria comunità proprio per questo. Occorre rappresentare gli interessi del nostro territorio in una Istituzione così autorevole e complessa. Purtroppo e troppo spesso, in questi anni passati, molte decisioni prese a Bruxelles sono state adottate senza ascoltare i territori considerati forse “marginali”. È una dinamica che va invertita.

Da progressista e socialdemocratico, in che modo, a Suo avviso, sarà possibile cambiare l’UE per renderla più vicina agli interessi dei cittadini e dei territori?

Il gruppo dei Socialisti e democratici in questi anni è stato molto impegnato nel provare a costruire un’Europa sempre più unita, rappresentativa dei bisogni sociali e proiettata ad un destino comune. Va però immaginato un rapporto più diretto tra cittadini, istituzioni locali, imprese e Parlamento Europeo e Commissione europea.

Come immagina un’Europa più solidale e giusta? Quali iniziative o politiche prevede di promuovere per realizzare questa visione?

Se eletto – mi consenta di dire – sarò innanzitutto il rappresentante degli interessi legittimi, spesso troppo negati, della mia terra, l’Irpinia, e di tutta la Campania. Dobbiamo assolutamente connettere il nostro territorio in un corridoio logistico, economico e sociale legato al resto del Mezzogiorno r del territorio nazionale e, quindi, dell’Europa intera. Assumere la consapevolezza che anche fuori dalle grandi aree metropolitane può esserci un grande protagonismo ed un nuovo sviluppo.

 

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