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Fermare l’Autonomia: si può

di Domenico Gallo

Un detto antico dice: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Il processo politico mirato a demolire l’unità della Repubblica e a realizzare la tanto agognata (dalla Lega) secessione della “Padania”, ha compiuto un balzo in avanti, si è incarnato nella legge Calderoli, la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”.

Le legge Calderoli non introduce l’Autonomia ma fissa un percorso accelerato per introdurla nella sua massima estensione, creando la possibilità di trasferire alle Regioni ben 500 funzioni oggi svolte dallo Stato.  Nel proporre differenti livelli di autonomia tra le Regioni a statuto ordinario, divide l’Italia e danneggia sia il sud che il nord, impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia e complica la vita alle imprese, frena lo sviluppo. Purtroppo la pentola dell’Autonomia differenziata, frutto di una patto scellerato di potere fra la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, non ha il coperchio. Purtroppo la Costituzione prevede che il popolo possa prendere la parola. La richiesta di abrogazione totale della legge Calderoli, proposta da un ventaglio amplissimo di soggetti politici e sociali, è lo strumento decisivo per dare la parola al popolo italiano su una questione fondamentale per il proprio futuro rispetto alla quale massima è la divaricazione fra il ceto politico di governo e gli interessi reali del Paese.

La raccolta delle firme su moduli cartacei è partita il 18 luglio e c’è stata subito una grande affluenza, ma quello che più colpisce è l’esplosione della raccolta di firme on line, partita il 27 luglio. In soli quattro giorni, ad oggi (30 luglio) sono state raccolte 274.778 firme. E’ un segnale politico importante. Non abbiamo altri strumenti per far sentire la nostra voce, la raccolta deve proseguire con la stessa lena. Dobbiamo raccogliere milioni di firme, saranno milioni di no per chi vuole distruggere il nostro Paese ed emarginare definitivamente il Sud.

Per firmare on line, clicca qui e accedere con lo SPID, la CIE o la CNS

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