Forino, dal 1943 al terzo millennio: successo per l’opera di Galetta

Antonio Galetta, classe 1949, ex editore, attuale presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani della sezione Forino-Contrada, da sempre attivo in politica e con un passato da assessore alla cultura, è oggi impegnato nella promozione del suo libro, Forino dal 1943 al terzo millennio. Il lavoro di Galetta, iniziato in piena pandemia, va ad affiancarsi e, in un certo senso, continua e amplia un altro importante volume sulla storia forinese, Forino attraverso i secoli di Gennaro Vespucci, la cui ristampa è stata curata proprio da Galetta nel 1998. L’idea di scrivere la storia forinese a partire dal secondo dopoguerra, inizia a maturare nei prini anni del Duemila, ma è solo nel periodo della pandemia che comincia a prendere corpo. Un periodo di profonda riflessione, come ammette lo stesso autore, che lo ha portato a misurarsi con se stesso e a partorire un lavoro lungo, impegnativo, importante. Le 500 pagine di cui consta il libro non hanno, tuttavia, esaurito la voglia di approfondire e divulgare alcuni aspetti della locale storia forinese. Forino dal 1943 al terzo millennio è un lavoro notevole, non solo per la sua lunghezza, ma soprattutto per lo spessore degli argomenti trattati che spaziano dalle storie di guerra, ai personaggi di spicco dell’epoca i cui volti sono stati sottratti all’oblio del tempo e recuperati dalla memoria collettiva. Ancora, con un lavoro certosino, Galetta ci offre la descrizione minuziosa della vita amministrativa forinese, dei lavori pubblici, dei vari sindaci che si sono succeduti. La quarta e ultima parte del libro si occupa, infine, delle associazioni che hanno operato sul territorio preservando tradizioni secolari, dei personaggi che hanno esportato la cultura forinese, del Carnevale di Celzi e Petruro. Il libro è stato presentato l’8 ottobre nel cortile della sede comunale di palazzo Caracciolo, il primo dei tanti appuntamenti in programma. Un discorso su Forino iniziato dall’avvocato Vespucci e ripreso da Antonio Galetta che apre un’ulteriore finestra sul passato del piccolo comune irpino.

Rosalia Spolverino

Domenico Russo: