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FOTO Rifiuti, lavoratori e sindacati manifestano e sollecitano la Regione: garanzie o la provincia si bloccherà

 

Da più di due anni senza rinnovo del Contratto Nazionale, nubi ancora più pesanti sul futuro dei lavoratori e, così, anche la società addetta alla raccolta rifiuti in provincia di Avellino, IrpiniAmbiente, incrocia le braccia per altre 24 ore e scende in strada per gridare la drammatica situazione lavorativa.
Al fianco degli operatori Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fisal rappresentati dai segretari delle categorie Marco D’Acunto, Francesco Codella, Michele Caso, Nunzio Marotta e Giuseppe Landi che, partendo dalla sede dell’Unione degli industriali, hanno manifestato megafoni alla mano arrivando fino alla Prefettura di Avellino.
In quella sede i sindacalisti hanno incontrato il Prefetto Carlo Sessa e si è in attesa di capire se ci sono ancora i margini per una soluzione che scongiuri il licenziamento, ormai sempre più certo, dei lavoratori irpini.

Per i dipententi di IrpiniAmbiente, oltre agli aspetti connessi al mancato rinnovo del CCNL, la condizione è resa ancora più complessa dal fatto che con l’approvazione della legge Regionale n°33 del 26 Maggio 2016, all’art.lo 40 prevede che le attuali società provinciale cessano la loro funzione entro 90 giorni, termine massimo previsto per affidare il servizio ad un nuovo ed eventuale gestore.
La norma rappresenta una difficoltà, per la società Irpiniambiente, innanzitutto perchè tale termine, pur volendo rispettare rigorosamente la tempistica dalla legge, per effettuare tutti gli adempimenti necessari, è inferiore ai tempi previsti per ottemperare alle procedure di affidamento del servizio ad un nuovo soggetto gestore.
La società ha comunicato che in assenza di un chiarimento sulla suddetta norma, si vedrà costretta ad interrompere a breve i rapporti di lavoro di tutti e 650 dipendenti.
Di qui la protesta dei sindaci che chiedono un intervento diretto della Regione Campania affinchè chiarisca bene i termini del problema, cosa già richiesta attraverso la Prefettura di Avellino.

"L’invito- ha aggiunto Michele Caso della Uil- è rivolto anche ai sindaci affinché convochi il nuovo soggetto coinvolto, l’Alto, e si spinga a rendere operativa la legge regionale.
Non dimentichiamo che il nostro valore aggiunto è avere un territorio pulito rispetto agli altri ma, se continueranno ad esserci garanzie, altrimenti la provincia si bloccherà. 

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