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Fruncillo: “Emergenza idrica, scaricare le colpe sugli altri non risolve il problema, soprattutto se chi lo fa ne è responsabile”

“Enunciare un problema non significa risolverlo, in particolare da parte di chi ne è responsabile”. Ines Fruncillo interviene sulla questione dell’emergenza idrica in Irpinia. “I sindaci non possono continuare a scaricare le colpe sugli altri: vuol dire che non conoscono quali siano le loro competenze”.

La coordinatrice irpina di Fratelli d’Italia ricorda che “gli interventi di manutenzione straordinaria sulla rete idrica spettano ai Comuni mentre la manutenzione ordinaria è compito dell’Alto Calore”.
“In entrambi i casi tocca agli amministratori – sottolinea Fruncillo – fare proposte, decidere attraverso l’Alto Calore o anche presentando progetti all’Ente idrico campano, che dovrebbe finanziarli. Ricordo – aggiunge – che per l’Irpinia sono stati stanziati 90 milioni di fondi Sviluppo e Coesione, soldi destinati non alla sagra della polpetta ma a colmare gap di sviluppo, a potenziare o almeno garantire servizi primari come l’acqua all’interno delle abitazioni. Nel periodo estivo in Irpinia si è verificata una situazione da Terzo mondo”, incalza Fruncillo.

“Inutile – dice l’esponente di FdI – prendersela ora con l’Alto Calore o lanciare appelli retorici, sopratutto da parte di esponenti del centrosinistra, dal sindaco di Grottaminarda a quello di Ariano, passando per il presidente della Provincia, scaricando responsabilità sugli altri per coprire le proprie mancanze.

In particolare il Pd ha gestito la società di Corso Europa per anni contribuendo al suo fallimento attraverso una politica di sprechi e clientele, contendendosi la conquista di una postazione di potere e non ponendo in essere nessun serio e lungimirante progetto di governance della risorsa idrica, per la sua salvaguardia e per la valorizzazione dell’acqua pubblica”.

Fruncillo intanto rilancia Acqua del Sud Spa, proprietaria, tra l’altro, di infrastrutture idriche strategiche per il Mezzogiorno, una società che ha l’obiettivo di gestire l’acqua irpina, incanalarla e soprattutto rafforzare gli invasi, a partire da quello di Conza della Campania, che non sono mai stati manutenuti da quando sono stati realizzati.

E ora la Regione Campania, dopo aver favorito per anni la parcellizzazione della gestione, non tutelando gli interessi dei cittadini, va nella direzione opposta, quella indicata del governo, come dimostra la recente costituzione della società ‘Grandi Reti Idriche Campane Spa'”. (Antpica)

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