Corriere dell'Irpinia

Gengaro alza la voce contro la camorra: “C’è un nuovo clan, prometto una commissione comunale ad hoc”

AVELLINO – Finalmente uno dei sette candidati a sindaco di Avellino inizia ad alzare la voce contro la camorra. Ha rotto il ghiaccio Antonio Gengaro, e la speranza è che anche gli altri lo seguano su questa che dovrebbe essere una battaglia trasversale, che prescinde dalla destra e dalla sinistra. “Istituiremo una commissione anticamorra” ha detto stasera in occasione dell’incontro elettorale al comitato di piazza Libertà al quale ha partecipato anche Nicola Fratoianni, deputato e segretario nazionale di Sinistra Italiana. “Lo abbiamo previsto nel nostro programma perché il nostro compito è decidere in che tipo di città vogliamo vivere. Noi ad Avellino abbiamo avuto la camorra del clan Partenio e abbiamo, più recentemente avuto il processo Aste Ok. E anche quest’ultima è una vicenda micidiale, vergognosa per le pressioni ricevute dalla gente che voleva comprarsi una casa o un locale, una vicenda che si è consumata all’interno del tribunale di Avellino. Ed è una vicenda che non è affatto conclusa. Anzi, ha fatto emergere, con le indagini coordinate dal piemme Woodcock, l’esistenza di un nuovo clan. Questo fatto deve essere chiaro per tutti: oltre al clan Genovese, ora c’è un altro clan, un clan nuovo. Una nuova organizzazione criminale. E di fronte a queste micidiali situazioni un’amministrazione comunale deve essere attenta”. Di qui la decisione di istituire una commissione comunale anticamorra, che in maniera continua vigili sui percorsi che la camorra segue per fare i suoi affari: le infiltrazioni e i tentativi di condizionamento del settore pubblico vanno individuati e stroncati sul nascere anche al livello comunale. Inevitabile che poi Gengaro abbia virato anche sulla polemica elettorale contro gli altri schieramenti in campo, e quindi dalla universale lotta alla camorra, si è passati al meno aulico attacco agli avversari. Partendo proprio da chi negli ultimi anni, mentre si continuavano a consumare i reati contestati nel processo Aste Ok, si trovava alla guida dell’amministrazione: “Il Comune solo all’ultimo minuto utile si è costituito parte civile in quel processo. Ma lo ha fatto – ecco la stoccata – affidando l’incarico legale allo stesso avvocato che oggi difende l’ex sindaco Gianluca Festa e la sua ex vicesindaca Laura Nargi. Un professionista serio dovrebbe astenersi da questo incarico. E di incarichi così ne hanno dati a decine. E oggi molti di questi professionisti sono candidati nelle liste di Nargi. Questo meccanismo, questo schifo, deve finire”. “Noi abbiamo questa enorme questione morale da portare avanti, una battaglia da combattere per i cittadini di Avellino. Noi abbiamo questi bisogni da soddisfare, non altri interessi. Dobbiamo per esempio riaprire la piscina comunale. E lo faremo soprattutto per i disabili. Gli altri avranno la possibilità di andare anche altrove”. E poi via via con gli altri argomenti principi di questa campagna elettorale 2024. La battaglia per la IIA in Valle Ufita: “Perché da anni – ha detto Gengaro – nel resto della provincia non si vedeva un rappresentante del Comune di Avellino andare in giro ad occuparsi del resto dell’Irpinia, come dovrebbe fare un degno rappresentante di un Comune che è capoluogo”. La crisi dell’edilizia giudiziaria: “E’ una crisi che va avanti da 40 anni, e ora che c’era l’occasione di usare per il tribunale i fondi messi a disposizione dal Pnrr, non lo hanno fatto”. La filiera istituzionale: “Chi è che ha la capacità di dialogare con un ministro e di portare avanti le istanze della città? Nessuno. Solo noi che abbiamo una coalizione politica alle spalle. Ci accusano di essere succubi di una regìa nazionale? Di subire le decisioni di Roma? Io la rivendico la regìa nazionale! Perché veniamo da una storia politica che è stata protagonista in Italia e in Europa. Quando eravamo giovani, io e Giancarlo Giordano che vedo qui in sala, venivamo presi in giro perché dialogavamo tra di noi, io Giovane Popolare e lui nei movimenti giovanili di sinistra. Parlavamo con De Mita, con D’Ambrosio, con Mancino… Noi abbiamo questa storia. Abbiamo le spalle forti e abbiamo coscienza del nostro futuro”. L’incontro pubblico è stato aperto dai saluti e della presentazione di Roberto Montefusco, segretario provinciale di Sinistra Italiana, che ha dato poi la parola alla sua candidata alle Europee Alessandra Mariano (che si batte per la causa Lgbt e per i diritti civili), la candidata alle comunali Emanuela Caravano (“Basta assegnazione degli appalti scolastici sempre alle solite cooperative, magari raggiunte da interdittive antimafia”; “Basta con gli innumerevoli cantieri edili e con il consumo di suolo; bisogna conservare l’esistente”; “Le feste devono essere la cornice, non il quadro”), il capolista di “Per Avellino con Gengaro sindaco” Amalio Santoro (“Paghiamo anni di distrazione. Cinque anni di sovranismo enjoy che ha lasciato i problemi di sempre. Per questo abbiamo deciso di cambiare schema e dal centrosinistra alternativo di cinque anni fa siamo passati al campo largo. Il nostro sogno è di costruire una città del confronto e della pace, e che recuperi anche una sua gentilezza”). Mentre l’altra candidata alle Europee, l’italo-palestinese della lista Alleanza Verdi Sinistra, Susan Fatayer, ha chiarito ulteriormente quale sia la linea politica di questo schieramento: “La questione palestinese va avanti da 76 anni. Per avere la pace serve uno Stato Palestinese. I palestinesi non vogliono niente, solo vivere in pace”. Le conclusioni a Fratoianni, che ha voluto spiegare perché a sinistra ci sono i buoni e a destra i cattivi: “Per la destra al posto dei diritti ci sono i favori e le concessioni. Noi invece non vogliamo favori ma diritti. I favori sono individuali, i diritti sono collettivi”. E ancora: “La destra vuole una società passiva, fragile, frammentata. E’ normale che i giovani se ne vanno, perché se ne è andata la speranza. Il primo compito della politica è quello di non permettere la rassegnazione. Per questo il nostro slogan è ‘il coraggio di osare’, per offrire la possibilità di un’alternativa”. Ha detto pure che la destra è contro tutti quelli che non sono uguali a loro (“li considera deviati”), per esempio contro quelli che organizzano e frequentano i rave party, mentre invece per Fratoianni si tratta di giovani che si vogliono divertire alle “feste danzanti”. “Noi abbiamo bisogno di più scuole di più cultura, mentre nel solo anno 2023 si sono spesi 2.434 miliardi di dollari in armi, un record assoluto”.

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