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Gengaro: Casa del cinema e biblioteca del neorealismo, l’Eliseo sarà la prima scommessa vinta

“L’Eliseo è il paradigma di ciò che non ha funzionato nella passata amministrazione. C’è un lascito morale che non può esser dimenticato. Ecco perchè vogliamo che la struttura progettata da Del Debbio accolga, come previsto dai fondi europei, la casa del cinema Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio., Sarà la prima scommessa vinta della giunta di centrosinistra”. E’ Antonio Gengaro, candidato sindaco della lista di centrosinistra, a spiegare come l’asse della cultura avrà un ruolo cruciale nell’idea di città che immagina per Avellino “Siamo convinti, inoltre, che la sua vocazione naturale sia quella di sede del Laceno d’oro, che possa accogliere cineforum cittadini, attività teatrali e musicali. Il primo gesto simbolico sarà quello di dotare l’Eliseo di un proiettore e di uno schermo, quelli che sono mancati fino ad oggi.  E’ stata acquisito e restaurato grazie ai fondi del Progetto Integrato Città di Avellino, è evidente che non può essere solo un luogo che accolga sporadicamente eventi, deve essere uno spazio sempre aperto dove si proietta il meglio della cinematografia e si imparano i mestieri del cinema”.  Sottolinea come “Una delle priorità è rivedere la Fondazione, che può essere recuperata a patto che non sia presieduta dal sindaco. Il Consiglio comunale avrà un ruolo di indirizzo mentre la Fondazione che dovrà riunire il meglio della cultura cittadina avrà una funzione esecutiva. C’è bisogno di una governance, di un consiglio di indirizzo che definisca la politica culturale insieme all’assessore alla cultura. Sarà uno strumento utile per creare una rete della cultura che abbracci i diversi luoghi della città, dal Casino del Principe al Teatro Gesualdo a Villa Amendola. Questa rete culturale può essere fondamentale per emancipare i giovani e creare occasioni di lavoro”

Amalio Santoro, a capo della lista “Per Avellino Gengaro sindaco”, sottolinea con orgoglio come “Abbiamo sventato il rischio che cambiasse pelle, ospitando la Caserma dei Carabinieri. E’ vero che le porte si sono aperte ma si sono richiuse subito poichè è mancato un pensiero lungo, non c’è stata programmazione, così come si è fatta sentire la mancanza di un assessore alla cultura. Ci si è rifugiati nell’idea della Fondazione che sarà difficile da smontare e dal quale si può ripartire, purchè non diventi il braccio operativo del sindaco. Dobbiamo recuperare le ragioni per le quali è stato finanziato l’Eliseo, non possiamo preoccuparci delle risorse che ci sono se pensiamo a quelle che il sindaco ha destinato alle feste o al denaro incassato con le multe. E’ chiaro, però, che si può programmare solo con l’aiuto delle associazioni, in questi anni si è formata una nuova militanza, una resistenza, di qui la necessità di definire una progettualità concreta, trasformando anche lo spazio dell’Eliseo in un luogo di produzione. Si tratta, al tempo stesso, di ristabilire un rapporto con la periferia, da Trevico a Torella a Mirabella con il Comune chiamato a svolgere un ruolo proattivo”

Vittoria Troisi, candidata della lista “Per Gengaro sindaco” spiega come “l’Eliseo rappresenta il cuore pulsante della cultura cittadino. Il nostro compito è quello di restituirlo alla missione che gli aveva assegnato l’Europa, in maniera molto puntuale. Quella chiarezza che è mancata all’amministrazione Festa. Nello spazio dell’Eliseo abbiamo visto fino ad oggi eventi spot, teatro, musica, cinema mentre la sfida resta quella di creare un centro di cultura cinematografica, una Biblioteca e una Scuola di cinema in collaborazione con il Laceno d’oro. Deve essere uno spazio pubblico, di responsabilità istituzionale, che offra a tutti le stesse opportunità ma anche un luogo aperto ai nuovi linguaggi, ai movimenti internazionali. Se tanti giovani lo hanno protetto è stato perchè hanno immaginato che lì potesse esserci speranza e cultura. Deve essere il simbolo di una rinascita”. Precisa, poi, “come la Fondazione di partecipazione ci è sempre stata stretta, soprattutto in considerazione del fatto che era il sindaco a presiederla. Ma possiamo partire da quello spiraglio lasciato dall’assemblea di partecipazione”. Sara Zeccardo parla della necessità di contrastare la narrazione giovanilista che ha caratterizzato il mandato di Festa e ricorda come i grandi artisti si erano esibiti ad Avellino anche prima di Festa

Paolo Speranza  di CinemaSud sottolinea come “passi in avanti sono stati compiuti ma ci aspettiamo molto di più. L’Eliseo deve diventare il simbolo di un vento nuovo, di una città diversa, attivando una sala proiezioni e chiamando a raccolta i giovani, nel segno di una dimensione che fonda territorio e spazio globale, a partire da sinergie con Università e Cineteche come quella di Bologna, coinvolgendo i giovani ma anche stabilendo un raccordo con chi vive fuori”

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