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Gravina sentito dal Procuratore

AVELLINO- Giulio Gravina, patron del gruppo Italpol, fra i papabili successori di Taccone è tornato in città. Però, questa volt non per intavolare l’ennesimo confronto societario, bensì per rispondere alle domande del Procuratore Aggiunto Vincenzo D’Onofrio, che ha convocato il patron di Italpol per assumerlo ad informazioni personali come persona informata sui fatti.

A quanto pare i fatti in questione sarebbero proprio quelli legati alla fallita trattativa per entrare nella società biancoverde. Gravina non è indagato, quindi la sua è una testimonianza che finisce agli atti di un procedimento che al momento non si conosce nei dettagli, ma che sta seguendo il magistrato alla guida della Sezione Reati economici e finanziari della Procura di Avellino, coordinando le attività dei militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale, agli ordini del colonnello Gennaro Ottaiano e per quanto riguarda questo accertamento, i militari del Nucleo di Polizia Economica e Tributaria agli ordini del maggiore Gennaro Garzella. Un’inchiesta che è alle fasi iniziali. Non è noto se ci sono indagati già iscritti nel registro dei pm avellinesi. Quello che è certo, comunque, è che Gravina potrebbe essere uno dei primi convocati da D’Onofrio nel corso degli accertamenti che sta portando avanti dopo le attività che sono state condotte dai militari della Guardia di Finanza. L’INDAGINE Tutta l’attività sarebbe scaturita dalla trasmissione degli atti da parte dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria alla Procura a seguito di una lunga verifica fiscale e societaria avviata dalla Guardia di Finanza di Avellino anche sull’Avellino Calcio, tra le attività che facecvano capo a Walter Taccone. E da questi accertamenti e dagli atti giunti a Palazzo di Giustizia da Via Pontieri, sarebbe scattata l’inchiesta coordibnata dall’Ag – giunto Vincenzo D’Onofrio. Per quello che riguarda Gravina, in particolare, alla Procura e alla Guardia di Finanza non sarebbero sfuggite le altalenanti fasi di una trattativa chiusa a fine maggio, quando sono volati gli «stracci» tra il partron di Italpol e quello dell’Avellino Calcio. Lo stesso Gravina, infatti, ai microfoni di Sport Channel aveva chiaramente fatto capire di una somma versata a titolo di sponsorizzazione per l’Avellino: « Non abbiamo mai cercato pubblicità, di fatto ho messo 200.000 mila euro di sponsorizzazione, salvando l’Avellino da eventuali penalità, quindi è anche merito mio se l’Avellino è ancora in Serie B. Spero che per i 300.000 mila euro di caparra non debba fare un decreto ingiuntivo per riaverli». Ora si attendono quelli che saranno gli sviluppi dell’inchiesta avviata da parte della Procura di Avellino e della Guardia di Finanza sia a livello fiscale che societario e anche a livello penale sulle attività della società .

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