Corriere dell'Irpinia

I Battenti di San Pellegrino, così la fede unisce le comunità

Una tradizione più forte della calura e delle mode. E’ quella dei battenti di Altavilla, che ogni anno rendono omaggio a San Pellegruno. Vestiti con camicia e pantalone bianco, con una larga fascia rossa a tracolla oppure sui fianchi, dove campeggia l’immagine del santo, sono partiti questa mattina da Picarelli a Starze fino a Grottolella e ancora  da Mugnano del Cardinale, Baiano, Monteforte Irpino, Manocalzatí e Montefredane e Roccarainola per raggiungere la chiesa di San Pellegrino ad Altvilla. Ed è proprio prima di entrare nella chiesa che si compie il rituale gesto devozionale, con i Battenti che si prostrano sull’asfalto bollente fino a un successivo suono di tromba, procedendo carponi e col capo chino verso il pavimento della chiesa dell’ Assunta. Un gesto che conserva tutta la sua solennità e carica di suggestione.
Portano in dono al Santo Taumaturgo grossi ceri, in segno di riconoscenza per le grazie ricevute o da impetrare. Una festa capace di richiamare fedeli anche dai comuni vicini.

Un culto, quello di San Pellegrino, fortemente radicato sul territorio. Le reliquie di San Pellegrino Martire, ucciso in Roma, al tempo dell’imperatore Commodo nell’anno 192, furono portate ad Altavilla, su concessione di Papa Pio VI, nel 1780, da Padre Giuseppe Maria Crescitelli, Maestro Provinciale dell’ordine dei Servi di Maria Addolorata in Monteoliveto di Napoli, prozio del glorioso martire Santo Alberico. Tante le tradizioni che accompagnano il culto. “Ancora oggi – come si legge nelle ricerche di Antonietta Tartaglia -è assai diffusa l’usanza dell’ abetiello, o abitino a fini protettivi.
La burzella, o burzettella, era una borsetta–contenitore di stoffa, a forma di cuore, in cui si metteva un abetiello accartocciato, un lembo consunto di abito talare e una medaglietta devozionale; andava poi attaccata, mediante uno spillo da balia, sul petto del bimbo che si intendeva proteggere dal malocchio, aveva cioè una funzione apotropaica.
La confezione della burzella doveva essere fatta da suore. Il vestitiello, invece era un abito simile a quello del Santo, di colore rosso, che veniva indossato da donne e bambini che avevano ricevuto una grazia, per comunicare a tutti la riconoscenza al Santo”.

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