Corriere dell'Irpinia

IIA, i cinesi visitano lo stabilimento. Da Bologna: “Non diamo i fondi del Pnrr a chi produce all’estero”

Foto: clickmobility.it

Valle Ufita – Oggi i cinesi saranno in visita ad Industria Italiana Autobus. Ieri li hanno ospitati all’ex Bredamenarini di Bologna. Tutto accade dopo la riunione al Mimit in cui è stata analizzata la manifestazione di interesse del gruppo Sira Industrie. Quello, per intenderci, formato da Valerio Gruppioni, da Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone calcio, dal vice presidente di Confindustria Maurizio Marchesini e dall’imprenditore lucano Nicola Benedetto. Che è uno dei tre gruppi, almeno così sembra, interessati ad entrare nel pacchetto azionario dello stabilimento flumerese.

Gli altri due sono Seri Industrial, dei fratelli Civitillo, e ultima arrivata quelli della China city Industrial group, che operano nella mobilità green. La soluzione”casertana” è stata sempre respinta da sindacati e tute blu di valle Ufita. E, da indiscrezioni trapelate da Roma, anche quella”made in Bologna”, per adesso, non sarebbe stata valutata positivamente. Perché non sostenibile, secondo il Ministero delle Imprese e del made in Italy, per quanto riguarda i livelli produttivi ed occupazionali. Anche se, al Mimit, si sono ripromessi di incontrarsi di nuovo. Per trovare ulteriori aspetti positivi ed eventuali integrazioni da parte degli imprenditori. Insomma non è del tutto svanita la soluzione che arriva dalla via Emilia.

Come dicevamo, l’ultima pista porta lontano: in Cina. Un nuovo meeting, sempre ministeriale, e ancora per Seri Industrial, era previsto per domani. Ma le organizzazioni sindacali hanno chiesto un nuovo rinvio perché vogliono conoscere i piani industriali di tutti quelli che hanno presentato le manifestazioni di interesse per l’acquisizione di IIA. Intanto anche dal capoluogo emiliano arriva un “netto dissenso”, quando si parla dei Civitillo brothers.

Lo esprime, infatti, l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla: “Dobbiamo cercare – dice – la soluzione più idonea per i due stabilimenti (che, insieme, impiegano 600 operai, ndr.)”. Che, innanzitutto, dovrebbe essere quella di mantenere la partecipazione pubblica. “Con la garanzia del mantenimento dei due stabilimenti e relativa tenuta occupazionale”. La Regione Emilia Romagna “condivide”, perciò le preoccupazioni del movimento sindacale sulla necessità di trovare partner industriali in grado di assicurare il rilancio di IIA.

In quanto, poi, all’interesse del gruppo di investimento dagli occhi a mandorla Ccig, o del costruttore di mini camion Shandong Tangujun Ouling Automobile Manufacture, ancora Colla ribadisce: “Evitiamo il rischio di dirottare i fondi del Pnrr su chi ha stabilimenti e fa ricerca, produzione e commercializzazione all’estero”.

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