Corriere dell'Irpinia

IIA, il segretario generale Cgil Campania: la proposta del governo non ci convince

Valle Ufita.  Sulla vertenza di Industria Italiana Autobus, e dopo l’incontro di ieri pomeriggio, al Mimit, in cui il governo ha preso ancora di più le distanze e, in qualche modo, ufficializzato il cambio della guardia, all’interno del pacchetto di maggioranza, tea Leonardo ed il gruppo casertano dei fratelli Civitillo, interviene il segretario generale della Campania, Nicola Ricci.”De Luca prenda posizione su vertenza- chiede al presidente della Regione”. E continua: “Sulla vicenda IIA siamo molto preoccupati-detta all’agenzia di stampa dell’Ansa-. Qualcuno si era illuso che con i nuovi investimenti, con lo sblocco dei fondi PNRR, con una politica che guarda alla transizione in un settore strategico come l’automotive, si fossero risolti i problemi. Invece non è così. Siamo preoccupati, perché l’affidabilità della proposta su cui stanno lavorando il ministero e il Governo non ci convince. Ed è per questo che le lavoratori e le lavoratrici di Flumeri sono in lotta permanente. Pensiamo che questo stabilimento rappresenti una valore aggiunto nella grande storia industriale dell’Irpinia e non può essere lasciato nell’incertezza. Noi faremo tutto il possibile per evitare che ciò accada.

Accanto alla lotta e alla mobilitazione, stiamo facendo pressione sulla Regione Campania affinché prenda una posizione su questa vertenza. In Emilia Romagna, l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla ha assunto una posizione, per nome e per conto della giunta nei confronti del Governo e dell’azienda. Noi vogliamo la stessa determinazione e la stessa chiarezza da parte della Regione Campania affinché assuma a sè la vertenza, così come ha fatto con altre vertenze”. Lo ha detto il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, rispondendo alle domande dei giornalisti ad Avellino dove si è tenuto un seminario della Slc Cgil Napoli Campania sui temi dei 4 referendum proposti dal sindacato su appalti, licenziamenti e precarietà. “Su Jabil – ha proseguito Ricci – siamo a un punto di svolta drammatico perché non ci sono certezze. È una multinazionale alla quale non si pongono freni su scelte incomprensibili in un settore strategico che fa parte del futuro. Anche su questa vertenza – ha promesso – venderemo cara la pelle. Se non si crea un sistema tra imprese sane e istituzioni e non si pressa il governo, sarà una battaglia persa. E questo – ha concluso – non possiamo permettercelo”.

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